Per questo, oltre all’auspicato varo del Piano casa regionale, la “rigenerazione urbana” vagheggiata dall’assessore al Centro storico passa per la revisione del Piano particolareggiato per il centro storico, per la “redazione di studi di fattibilità e schemi di massima per la definizione di aree-pilota e comparti sui quali attivare il Partenariato pubblico-privato a esempio attraverso la formazione di Società di trasformazione urbana” (recentemente finanziati dal Ministero delle Infrastrutture), oltre che per la pubblicazione di un nuovo bando per contributi che consenta ai privati di recuperare gli immobili degradati e pericolanti censiti nella mappa del rischio.
“L’azione congiunta attraverso questi strumenti – ha detto Carta – consentirà non solo di agire sul completamento della riqualificazione sulla città storica ma costituiranno una potente strategia per il futuro di Palermo”.
L’opposizione. Beni confiscati per l’emergenza abitativa
PALERMO – “Una vittoria del centrosinistra e un’ulteriore spinta in merito all’utilizzo degli immobili confiscati ai mafiosi”, così Nadia Spallitta, capogruppo di Un’Altra Storia, sull’ordine del giorno per la tutela del diritto all’alloggio votato all’unanimità dal Consiglio comunale.
“Trovo scandaloso – ha detto – che negli ultimi due anni non si sia assegnato neanche un immobile per l’emergenza abitativa a Palermo, mentre invece si siano assegnati ben più di 100 appartamenti a varie associazioni. Pur riconoscendo la rilevanza di alcune di esse, deve considerarsi prevalente il diritto all’alloggio e non è accettabile la proporzione zero a cento. Vigilerò, anche con un’apposita interrogazione, affinché le future assegnazioni di immobili confiscati ai mafiosi vengano destinate all’emergenza abitativa, anche alla luce del cospicuo patrimonio immobiliare esistente che potrebbe risolvere il disagio di molte famiglie”.