AL SIG. SINDACO
Interrogazione con risposta scritta
Prot. 44 Palermo, 01 marzo 2010
Oggetto: Immobili confiscati alla mafia trasferiti al Comune di Palermo.
VISTO
– La Legge n. 109 del 7 marzo 1996;
– la Legge finanziaria 2007 (Legge 27 dicembre 2006, n. 296, comma 201-202);
– La Deliberazione C.C. n° 214 del 03/09/2007 (Problematiche inerenti l’emergenza abitativa- Atto d’indirizzo);
– Il Protocollo d’intesa firmato il 5 settembre del 2007 tra il Ministero dell’Economia e delle Finanze, la Prefettura di Palermo, il Comune di Palermo e l’Agenzia del Demanio, con il quale si è provveduto a destinare i beni confiscati alla mafia al Comune di Palermo per essere poi utilizzati a fini sociali e/o istituzionali;
– La Risoluzione del Programma di Stoccolma del Parlamento europeo del 7 maggio del 2009;
– Il Regolamento degli interventi abitativi approvato con Deliberazione C.C. n° 510 del 11/11/2009;
– La Legge dalla finanziaria 2010 (Legge 23 dicembre 2009, n. 191, comma 52).
PREMESSO CHE
– Con la Legge n° 109 del 7 marzo 1996 si è finalmente introdotta nel nostro ordinamento giuridico la confisca del patrimonio dei mafiosi e la destinazione ad uso sociale dei beni confiscati;
– Sulle orme della Legge 109/96, il Parlamento europeo il 7 maggio del 2009 ha approvato a larga maggioranza la Risoluzione del Programma di Stoccolma in cui, prendendo atto che le mafie e il crimine organizzato in generale sono diventati un fenomeno transnazionale e rappresentano una drammatica urgenza in tutti gli Stati membri, su proposta dell’Europarlamentare Rita Borsellino, si è stabilito di destinare a finalità sociali i beni confiscati alla criminalità organizzata e alle mafie anche a livello europeo.
– Le recenti modificazioni introdotte dalla finanziaria n° 191/2009 hanno sancito l’alienabilità dei beni confiscati nei casi in cui “non sia possibile effettuare la destinazione o il trasferimento per le finalità di pubblico interesse ivi contemplate entro i termini previsti””;
– Diversi immobili risultano ancora non trasferiti al comune di Palermo da parte dell’Agenzia del Demanio per cui, allo stato attuale, la possibilità di incorrere nell’alienabilità dei beni confiscati rischia di tradursi in una sorta di «restituzione» degli stessi alle organizzazioni criminali, eventualità che implicherebbe un vero e proprio tradimento dell’’impegno assunto nei confronti del milione di cittadini che nel 1996 firmarono la proposta di legge sull’uso sociale dei beni confiscati alla mafia per sancirne la legittima restituzione alla collettività che, altrimenti, risulterebbe ulteriormente defraudata.
EVIDENZIATO CHE
– Nel corso del tempo, la possibilità di assegnare per finalità collettive i beni confiscati ai boss mafiosi e ad altri esponenti della criminalità organizzata ha assunto nella nostra Regione un valore simbolico irrinunciabile nella lotta alla mafia;
– Il riutilizzo dei beni confiscati è uno strumento strategico che consente di condurre una sfida alla Mafia anche di tipo mediatico per la sua capacità di diffusione di un principio di «antimafia» condiviso e perseguibile dalle istituzioni in sinergia con la società civile, il mondo delle associazioni e della cooperazione sociale nel suo complesso. I beni confiscati alla mafia rappresentano, infatti, l’affermazione di efficaci segni di legalità capaci, al di là delle dichiarazioni di principio, di esplicarsi concretamente sul tessuto culturale, sociale ed economico del territorio.
– L’impegno delle Istituzioni deve essere quello di creare le condizioni affinché i beni confiscati possano divenire sempre più una risorsa capace di sostenere efficacemente quell’auspicato sviluppo economico e sociale di un territorio da sempre soffocato dalla tentacolare presenza della criminalità organizzata.
Alla luce di quanto sopra:
SI CHIEDE DI CONOSCERE
a) L’elenco completo con relative caratteristiche (tipologia, ubicazione, superficie, destinazione urbanistica, stato dei luoghi, ecc.) dei beni confiscati alla mafia che sono stati destinati al comune di Palermo (dal 2002 ad oggi) per essere poi utilizzati a fini sociali e/o istituzionali;
b) L’elenco completo degli immobili ancora in corso di assegnazione da parte dell’Agenzia del demanio e le motivazioni del ritardo nell’assegnazione degli stessi;
c) L’elenco completo dei beni confiscati alla mafia che sono stati consegnati dall’Agenzia del demanio al comune di Palermo (dal 2002 ad oggi) per essere poi utilizzati a fini sociali e/o istituzionali;
d) L’elenco delle associazioni e/o cooperative e/o singoli cittadini a cui con Determinazione Sindacale o altri provvedimenti sono stati assegnati in ‘custodia gratuita’ gli immobili confiscati alla mafia;
e) Copia delle suddette Determinazioni Sindacali o altri provvedimenti con relativi, eventuali, allegati;
f) L’elenco delle associazioni e/o cooperative e/o singoli cittadini con cui sono stati stipulati i contratti di concessione, di cui si chiede copia, disposti con Determinazioni Dirigenziali o altro provvedimento,
g) Copia delle suddette Determinazioni Dirigenziali o altri provvedimenti con relativi, eventuali, allegati;
h) L’elenco completo delle istanze presentate (dal 2002 ad oggi) da Associazioni e/o cooperative e/o singoli cittadini per ottenere l’assegnazione degli immobili confiscati alla mafia;
i) Se esiste un regolamento che disciplina i criteri di assegnazione dei beni confiscati alla mafia e di verifica della documentazione relativa alla compagine sociale dell’Ente assegnatario; in caso contrario, quali sono i crIteri adottati dall’Amministrazione comunale per l’adozione delle determinazioni in merito alla scelta dell’associazione e/o cooperativa e/o singolo cittadino cui assegnare l’immobile confiscato;
j) Se esiste un regolamento che disciplina le caratteristiche predefinite in base alle quali gli immobili confiscati alla mafia vengono prescelti per essere destinati ad Enti e/o Associazioni e/o per fini istituzionali e/o per nuclei familiari svantaggiati;
k) Se sono stati pubblicati bandi per consentire la partecipazione pubblica di potenziali aventi diritto all’ottenimento dell’assegnazione di immobili confiscati alla mafia di cui, eventualmente, si chiede copia comprensiva di tutti i conseguenti atti relativi all’espletamento della gara;
l) A seguito dell’avvenuta assegnazione dell’immobile confiscato, come viene espletata l’attività di monitoraggio e controllo da parte del comune di Palermo finalizzata alla periodica verifica dell’attività svolta dagli Enti assegnatari al fine di attestarne il corretto esercizio dell’azione volta nell’interesse collettivo in modo che, in caso negativo, possa esserne revocata l’assegnazione;
m) Copia della documentazione attestante il suddetto controllo esercitato dall’Amministrazione comunale nei confronti degli Enti e/o Associazioni assegnatari di immobili confiscati alla mafia;
n) Copia degli atti di accoglimento delle istanze di assegnazione dei beni confiscati, motivati ai sensi della normativa vigente, rilasciati dal 2002 ad oggi;
o) Copia degli atti di diniego alle istanze di assegnazione dei beni confiscati, motivati ai sensi della normativa vigente, rilasciati dal 2002 ad oggi;
p) L’elenco degli immobili per i quali si è provveduto e/o s’intende provvedere alla manutenzione straordinaria ai fini del loro riutilizzo a fini sociali (inseriti e/o da inserire nel Pino Triennale delle OO.PP.);
q) L’elenco degli immobili confiscati per i quali occorrono interventi manutentivi di ridotto impegno tecnico ed economico per i quali si è previsto e/o si è fatto ricorso ad appalti a contratto aperto da parte del Settore Manutenzione;
r) L’elenco degli immobili confiscati ricadenti nel centro storico per i quali occorrono misure manutentive di ridotto impegno tecnico ed economico per i quali si è previsto e/o si è fatto ricorso ad appalti a contratto aperto o ad altre forme di intervento da parte del Settore Centro Storico;
s) L’elenco degli immobili per i quali si è provveduto a forme di autorecupero da parte degli Enti e/o soggetti assegnatari;
t) Se, ai sensi della Deliberazione n° 214 del 03/09/2007 avente per oggetto: “Problematiche inerenti l’emergenza abitativa- atto di indirizzo”, recepita dal Regolamento degli interventi abitativi (modificato con Deliberazione C.C. n. 510 del 11/11/2009) si è provveduto:
1) All’utilizzazione dei beni confiscati alla mafia prioritariamente per l’assegnazione temporanea ai nuclei familiari in grave disagio alloggiativo individuati ai sensi del Regolamento degli interventi abitativi .
2) Alla semplificazione delle procedure di assegnazione degli stessi immobili confiscati alla mafia.
u) Rispetto al precedente punto t 1), si chiede:
1) l’elenco degli immobili, con relative caratteristiche assegnati (dal 2002 ad oggi) per finalità alloggiative ed il relativo elenco dei soggetti beneficiari (con indicazione dei criteri di scelta adottati);
2) il responsabile del provvedimento e/o del procedimento che, in deroga all’art. 26 bis e ss. del Titolo V “Emergenza abitativa” del vigente Regolamento degli interventi abitativi, abbia provveduto all’assegnazione di immobili confiscati alla mafia ad Enti e/o Associazioni piuttosto che destinarli prioritariamente ai nuclei familiari aventi un grave disagio alloggiativo e le relative motivazioni di tali atti derogatori.
v) Rispetto al precedente punto t 2), poiché secondo quanto riferito dal Settore Risorse Immobiliari con nota prot. 2459 del 16/10/2009, gli assegnatari possono utilizzare l’immobile nello stato di fatto in cui si trova e non possono apportare modifiche fino alla stipula del contratto di concessione che viene disposto con Determinazione Dirigenziale solo dopo il ricevimento del nulla osta da parte della Prefettura di Palermo, si chiede di sapere se sono state avviate delle forme di collaborazione tra gli Enti interessati (Comune di Palermo, Prefettura, Agenzia del demanio) volte alla riduzione dei tempi impiegati per le procedure di assegnazione degli immobili confiscati alla mafia.
w) Se, ai sensi dell’art. 26 ter e ss. del Regolamento degli interventi abitativi, si è provveduto all’istituzione dell’Osservatorio comunale per l’emergenza abitativa competente ai fini dell’assegnazione temporanea di alloggi confiscati;
x) Copia degli atti posti in essere dall’Osservatorio in relazione allo svolgimento delle funzioni consultive e propositive attribuitegli in materia di disagio alloggiativo ai fini dell’assegnazione temporanea degli alloggi confiscati a favore dei nuclei familiari che versano in uno stato di comprovata grave emergenza abitativa.
LA CAPOGRUPPO
Nadia Spallitta