<<Il licenziamento dei 35 operatori del telefono azzurro è illegittimo ed in violazione anche delle norme europee. Questi operatori, infatti, hanno prestato servizio per l’organizzazione “telefono azzurro” per 5 anni in modo continuativo anche se con formule contrattuali diverse (progetti, contratti a termine ecc), formule che – di fatto – rappresentano un’elusione dell’obbligo di assumere a tempo indeterminato per esigenze strutturali di un ente anche privato; così impongono le norme europee.
Sembrerebbe poi che dopo la cessazione del rapporto con questi operatori qualificati, il telefono azzurro si sia avvalso- per fornire lo stessa prestazione e colmare il vuoto in organico – di persone provenienti dal servizio civile e come tali retribuite dal Ministero, e questo pur in costanza di un finanziamento dato dallo Stato per l’erogazione del servizio che è ovviamente comprensivo dei costi del personale. Ritengo poco corretto il comportamento assunto dall’organizzazione nei confronti dei lavoratori che da anni assistono i minori con passione e professionalità e, probabilmente, sussistono anche gli elementi di diritto per procedere con la revoca della concessione di un immobile confiscato alla mafia di cui oggi l’ente beneficia. Valuterò quali azioni intraprendere per la tutela del diritto al lavoro di questi operatori>>.
Nadia Spallitta – capogruppo di Un’Altra Storia