Chiede invece la modifica del provvedimento Lillo Vizzini, segretario regionale di Federconsumatori, alla luce soprattutto dei disagi patiti da chi abita in periferia. Alle limitazioni al traffico veicolare, infatti, non è corrisposto un aumento delle corse degli autobus. Di conseguenza, chi abita in periferia “è costretto a rischiare di essere multato per poter sbrigare le faccende quotidiane”. Non piace neppure l’estensione delle limitazioni alla Favorita: “Tutto il traffico – spiega Vizzini – si è riversato in via Imperatore Federico e Piazza Leoni, ridotte a un tappeto di macchine e dall’aria irrespirabile. Senza una riprogrammazione dei tempi della città potenziamento dei trasporti pubblici e riduzione dell’area interessata, il provvedimento provocherà un attacco di nevrosi collettivo”.
Intanto, Legambiente Sicilia Wwf Palermo hanno presentato un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica di Palermo perché accerti la configurabilità del reato di omissione di atti d’ufficio, per gli “inadempimenti” da parte del Comune di Palermo oltreché della Regione Siciliana, “che mantengono irrisolto lo stato di emergenza ambientale da inquinamento dell’aria”, dichiarato con decreto del presidente del Consiglio dei Ministri del 18 ottobre 2002. Dal canto suo, l’assessore all’Ambiente, Mario Parlavecchio, nei giorni scorsi ha ribadito che il provvedimento farà solo da apripista alle Ztl, che ritorneranno non appena verrà approvato il Put, ed ha annunciato l’avvio di controlli a tappeto sulle caldaie, in collaborazione con Amg. Per i privati sono previsti prezzi calmierati. Peccato che molti abbiano fatto controllare gli impianti domestici all’inizio della stagione invernale.