Intervento di Nadia Spallitta (consigliere gruppo ALTRA PALERMO)
alla Assemblea cittadina del 5 febbraio – Palazzo delle Aquile – indetta dalla Associazione “Le Onde Onlus” per il mancato rinnovo delle convenzioni ai centri di accoglienza “LA CASA DELLE MOIRE e VILLA ANNA”
<<Rispetto alla tutela delle donne che subiscono violenza, in relazione ai quali casi si registra purtroppo un allarmante incremento con conseguente disagio anche per i minori , c’è sia un vuoto normativo che istituzionale, che viene in parte colmato dal lavoro altamente meritorio delle Associazioni che operano in questo settore.
Io ritengo che l’Amministrazione – proprio al fine di assicurare la qualità dei servizi e la trasparenza della scelta delle Associazioni che hanno come scopo quello di assistere, in un percorso lungo, complesso e difficile, donne che hanno subito violenze e maltrattamenti – programmi le sue attività e i suoi interventi e che operi la selezione di queste Associazioni secondo criteri oggettivi e predeterminati che assicurino serietà e professionalità attraverso appositi bandi sei servizi.
Del resto le norme europee recepite in Italia con il decreto legislativo n. 163 del 2006, impongono anche per i servizi socio-assistenziali che superino la soglia comunitaria, di procedere a mezzo di gare.
Per quanto riguarda poi l’asserita carenza di risorse economiche, in realtà si tratta di un problema di scelte politiche, dal momento che l’Amministrazione ben potrebbe ridurre le spese inutili o superflue e destinare per i servizi sociali le medesime risorse.
Con il mio gruppo (Altra Palermo), presenteremo una interrogazione per accertare se il taglio dei finanziamenti riguardi per caso solo alcuni degli operatori sociali>>.
Io ritengo che l’Amministrazione – proprio al fine di assicurare la qualità dei servizi e la trasparenza della scelta delle Associazioni che hanno come scopo quello di assistere, in un percorso lungo, complesso e difficile, donne che hanno subito violenze e maltrattamenti – programmi le sue attività e i suoi interventi e che operi la selezione di queste Associazioni secondo criteri oggettivi e predeterminati che assicurino serietà e professionalità attraverso appositi bandi sei servizi.
Del resto le norme europee recepite in Italia con il decreto legislativo n. 163 del 2006, impongono anche per i servizi socio-assistenziali che superino la soglia comunitaria, di procedere a mezzo di gare.
Per quanto riguarda poi l’asserita carenza di risorse economiche, in realtà si tratta di un problema di scelte politiche, dal momento che l’Amministrazione ben potrebbe ridurre le spese inutili o superflue e destinare per i servizi sociali le medesime risorse.
Con il mio gruppo (Altra Palermo), presenteremo una interrogazione per accertare se il taglio dei finanziamenti riguardi per caso solo alcuni degli operatori sociali>>.