Comune, il rincaro salva-Gesip per recuperare otto milioni di euro
Apr 29, 2010Ufficio StampaRassegna Stampa
PALERMO – Ci risiamo: l’aumento della Tarsu è di nuovo al centro del dibattito d’aula. Da lì passa, secondo i partiti che sostengono la Giunta, il salvataggio di Gesip. Un rincaro dell’8 per cento per recuperare 8 milioni di euro da destinare alla società partecipata. L’approvazione del regolamento, inoltre, è propedeutica alla tanto agognata approvazione del bilancio di previsione per l’anno corrente. Regolamento che andrebbe a legittimare l’aumento del 75% della tassa, varato dall’esecutivo nel 2006 e bocciato per due volte dal Tar.
Il centrodestra già l’estate scorsa aveva tentato di innalzare l’aliquota, ma la manovra si era incagliata in Aula. Ora, dunque, ci ritenta, sotto il pressing degli operai della Gesip, preoccupati per stipendi e futuro dell’ex municipalizzata. E, come lo scorso anno, l’opposizione promette battaglia: “Non ci sono alternative a fermare il provvedimento e non accettiamo il ricatto del centrodestra sulla questione Gesip – ha detto il coordinatore cittadino del Pd, Ninni Terminelli -. Intendiamo, infatti, tutelare il destino dei lavoratori della Gesip, che non possono essere collegati al ripristino dell’aumento della Tarsu perché questo costruirebbe una vera e propria trappola per i lavoratori data la grandissima impopolarità del provvedimento”.
Secondo Nadia Spallitta, capogruppo di Un’Altra Storia, inoltre, la delibera proposta dal centrodestra non supera nessuna delle criticità che la magistratura amministrativa ha messo in rilievo in passato. “Non è chiara – ha detto la consigliera – quale sarà la copertura effettiva del costo dei servizi, dal momento che esiste una notevole divergenza tra il dato fornito dall’Amministrazione, che parla di copertura dell’83% del servizio di smaltimento dei rifiuti e il parere dei revisori dei conti, secondo il quale la copertura dei costi dei servizi sarebbe almeno pari al 92% degli stessi”.
A mettersi di traverso ad un nuovo rincaro sono anche le associazioni di categoria. Emblematica dell’esasperazione degli imprenditori è stata l’irruzione in Aula da parte degli aderenti a Federalberghi. “La Giunta trovi i soldi per le stabilizzazioni andando a Roma o cercando le opportune economie evitando gli sprechi di bilancio – ha auspicato dal canto suo il leader di Confcommercio, Roberto Helg – Non giova a nessuno, né tanto meno alla città, mettere una categoria contro l’altra, come mi sembra si voglia fare”.