<<L’Amministrazione comunale in tutti questi anni si è inverosimilmente dimenticata di inserire nei ruoli della TARSU ben 60.000 istanze di sanatoria edilizia e non ha riscosso conseguentemente decine di milioni di euro relative a superfici e volumi edificati abusivamente ed oggetto di condono (mediamente 5 milioni l’anno). In questo modo, da un lato – a mio avviso – si è arrecato un danno all’erario derivante dal mancato introito di questo gettito, dall’altro l’assenza di tassazione delle opere abusive ha fatto gravare sul resto della città il costo dello smaltimento dei rifiuti, che pure viene effettuato in relazione ad immobili abusivi.
Inoltre, l’Amministrazione pur godendo di una società di informatizzazione dei servizi (la SISPI), sembrerebbe che non abbia informatizzato le istanze di sanatoria; per cui la loro verifica è affidata ad un anacronistico lavoro manuale e ciò ad ulteriore dimostrazione dell’incapacità di amministrare della giunta. Uno degli emendamenti che come gruppo (Un’Altra Storia) proporremo al regolamento TARSU, sarà quindi quello relativo al recupero del gettito fiscale connesso con le istanze di sanatoria, anche al fine di ridurre la pressione fiscale. Proprio su questo chiederemo altresì l’intervento della Corte dei conti perché accerti eventuali danni di tipo patrimoniale>>.
Nadia Spallitta – capogruppo di Un’Altra Storia