Le schede elettorali agli abusivi:«Ci sfrattano ma cercano il voto»
Mag 12, 2010Ufficio StampaRassegna Stampa
Ieri la commissione Urbanistica del Comune ha fatto un sopralluogo nel quartiere
Abusivi a metà. O meglio a convenienza. Questo sembra essere, infatti, lo status delle 34famiglie dello Zen, sgomberate lo scorso 20 aprile per lasciare gli appartamenti occupati abusivamente ai beneficiari regolarmente inseriti nelle graduatorie del Comune. Ma se sono abusivi e quindi loro là non dovrebbero starci e quindi non risultare ufficialmente, come mai ricevono, come per le scorse amministrative, le schede elettorali? Già perché questo sembra essere successo.<<I politici ci cerano – dicono alcuni di loro accampati nelle tende – solo quando hanno bisogno del voto.
Ma dopo le elezioni, se viviamo nella sporcizia nessuno più si ricorda di noi». Questo è uno dei tanti appello di disperazione che ieri la commissione urbanistica del Comune di Palermo, composta dai consiglieri Pellegrino, Tantillo, Lombardo, Di Maggio ha accolto nella sua missione allo Zen 2 dove ha improvvisato una sorta di seduta. «È singolare se non scandaloso – dice il presidente della commissione e capogruppo di Un’Altra Storia Nadia Spallitta – che il Comune abbia loro riconosciuto e rilasciato formalmente la residenza anche ai fini della scheda elettorale, salvo poi considerarli abusivi a tal punto da non meritare neanche un preavviso di sgombero. Di certo su questa storia bisogna fare chiarezza». Intanto la commissione è andata allo Zen per verificare l’assetto urbanistico e le condizioni igienico-sanitarie di questa parte del territorio. «Tra le prime iniziative – continua Spallitta – che la commissione intende intraprendere c’è il recupero dei campetti sportivi esistenti e da tempo abbandonati e l’immediata bonifica delle piazze del quartiere, in relazione alla quale si chiederà formalmente agli assessori competenti di intervenire per eliminare il degrado in cui versano». Verrà fatto, inoltre, un censimento di tutti i progetti relativi allo Zen 2 per conoscerne lo stato di attuazione, la cantierabilità, i finanziamenti e le eventuali cause ostative alla loro esecuzione. «Chiederemo anche un confronto con le attività – precisa il presidente della commissione – sociali affinché si faccia chiarezza e si definisca in modo organico l’utilizzo dei fondi previsti per gli interventi sociali, evitando la dispersione in migliaia di progetti che non lasciano – alla fine – nessuna traccia sul territorio». Per Spallitta «infine, riteniamo indispensabile un incontro con lo Iacp dal momento che gli immobili necessitano di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria di competenza di questo ente. Sotto il profilo igienico- sanitario non si possono abbandonare donne incinte e minori, sgomberati dall’oggi al domani, senza affrontare rimedi di prima necessità come ad esempio bagni chimici>>.