Veementi le reazioni politiche alla notizia dell’avviso di garanzia che ha raggiunto il sindaco Cammarata, sulla questione dei rifiuti e della discarica di Bellolampo.
“Finalmente grazie all’azione della magistratura stanno trovando riscontro le battaglie fatte dal Pd rispetto alle responsabilità diretta del sindaco Diego Cammarata nella gestione dell’Amia, nella nomina dei suoi amministratori e nelle assunzioni”.
“Finalmente grazie all’azione della magistratura stanno trovando riscontro le battaglie fatte dal Pd rispetto alle responsabilità diretta del sindaco Diego Cammarata nella gestione dell’Amia, nella nomina dei suoi amministratori e nelle assunzioni”.
Lo dice il consigliere comunale Salvatore Orlando (Pd), commentando l’avviso di garanzia notificato oggi al sindaco nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Palermo sulla discarica di Bellolampo, gestita dall’Amia. “Da tempo denunciamo che è Cammarata il responsabile principale del tracollo dell’Amia e della pessima gestione della raccolta dei rifiuti – aggiunge Orlando – Cammarata, in qualità di sindaco, non poteva non sapere che il suo ex coordinatore di Fi e senatore Enzo Galioto, nonché ex dirigente dell’Amia, assieme ad altri funzionari della società, raschiava le casse dell’azienda spendendo i fondi pubblici in cene e viaggi invece di occuparsi della pulizia della città. Cammarata ha tentato di smarcarsi addossando su altri tutte le colpe del fallimento dell’Amia e del buco nei bilanci, finalmente la magistratura sta alzando il velo sulle colpe del sindaco”. “Su questa vicenda spetta alla magistratura accertare le eventuali reponsabilità penali del sindaco – conclude Orlando – Sulle responsabilità politiche di Cammarata, invece, ormai non c’é alcun dubbio: il sindaco ha fallito”.
“Si apprende da notizie di stampa che il sindaco sarebbe indagato per i reati di disastro doloso, inquinamento delle acque e del sottosuolo, truffa, gestione abusiva della discarica e abbandono di rifiuti speciali. Fatti di una tale gravità che, nelle more del loro accertamento, implicano l’obbligo morale e politico per Cammarata di rimettere il mandato”. Lo dice Nadia Spallitta (nella foto), capogruppo di Un’Altra Storia al consiglio comunale di Palermo. Secondo Spallitta “questi fatti rappresentano un ulteriore aspetto del disastro amministrativo di questa giunta che tuttavia e nonostante i disservizi e i danni evidenti all’ambiente, si ostina a voler chiedere ai cittadini il pagamento della Tarsu, e anzi si prepara a ripresentare il regolamento in Consiglio per ottenere l’assenso sull’aumento di questa tassa”. “La dimensione critica e di non ritorno della giunta – aggiunge Spallitta – è anche rappresentata dalla difficoltà di chiudere in equilibrio il bilancio, per cui inverosimilmente il comune, a dire dell’amministrazione, sarebbe salvo solo imponendo una Tarsu iniqua oltre che illegittima. Mi sembra che ci siano tutti gli elementi per considerare chiusa questa stagione politica e per avviare ciò che i cittadini auspicano e chiedono, e cioé un nuovo corso della politica locale con nuove elezioni ed un nuovo sindaco”.
“Cos’altro aspetta il governo a sollevare dall’incarico il sindaco di Palermo?”. Lo chiede il senatore Fabio Giambrone, commissario regionale siciliano di Italia dei Valori commentando l’avviso di garanzia per disastro colposo, truffa ed uso abusivo della discarica inviato a Diego Cammarata per la gestione rifiuti. “Dai brogli alla gestione scellerata dei rifiuti,nonostante il nostro dossier dettagliatissimo consegnato all’assessore Chinnici ed agli organi competenti, – aggiunge – attendiamo una presa di posizione che restituisca chiarezza e legalità al comune di Palermo”.
“L’avviso di garanzia al sindaco di Palermo Diego Cammarata dimostra, se ancora ve ne fosse bisogno, lo stato di degrado della politica siciliana”. Lo dice Sergio Lima, portavoce provinciale di Sinistra ecologia e Libertà. “Le accuse avanzate sono gravissime – aggiunge – perché, qualora confermate, confermerebbero la scelta politica del sindaco e della giunta di Centro destra a palazzo delle Aquile, nonché dei vertici attuali e passati di Amia, di gestire la raccolta rifiuti e la discarica di Bellolampo in barba alle più elementari norme di salute e sicurezza pubblica. Violando, in tal modo, lo spirito e la missione stessa dell’amministrazione”.
“Cammarata va rimosso subito dal suo incarico le inadempienze del sindaco sulla gestione dei rifiuti, aldilà degli esiti che avranno le indagini della magistratura -e lo denuncio da diverso tempo-, di certo vi sono responsabilità politiche gravi da cui il sindaco e le dirigenze susseguitesi alla guida di AMIA non possono essere immuni, né fare finta di non sapere come sono andate le cose”, dice Davide Faraone, consigliere comunale e parlamentare regionale del Pd.
“L’avviso di garanzia notificato a Cammarata non mi stupisce: abbiamo più volte denunciato le responsabilità gravissime del Sindaco e le sue complicità con gli ex amministratori di Amia”. Lo dichiara in una nota la deputata palermitana del Pd, Alessandra Siragusa. “E’ oramai evidente che, al di là dell’avviso di garanzia, le dimissioni del Sindaco sono un atto dovuto nei confronti dei palermitani, costretti a vivere in una città degradata e senza servizi in cui la situazione è di vera e propria emergenza rifiuti: e il Sindaco ne è il primo responsabile”.
Le ipotesi di reato che vengono contestate al sindaco di Palermo Diego Cammarata sono di estrema gravità. E’ ora che vada a casa una volta per tutte”. E’ il commento dell’europarlamentare di Italia dei Valori Sonia Alfano sull’inchiesta sui rifiuti aperta dalla Procura di Palermo, che vede indagato il sindaco del capoluogo siciliano. “I partiti del centrosinistra dovrebbero adesso cominciare ad organizzarsi per tornare alle urne – aggiunge – e proporsi in modo credibile, prendendo spunto dal movimentismo e dall’associazionismo, che a Palermo esistono, stanno crescendo e soprattutto sono gli unici a fare resistenza e ad opporsi al sistema e dare finalmente vita a una nuova stagione politica, altrimenti si rischia di ripetere l’esperienza dell’elezione del famigerato cavallo di Caligola”.
“Si apprende da notizie di stampa che il sindaco sarebbe indagato per i reati di disastro doloso, inquinamento delle acque e del sottosuolo, truffa, gestione abusiva della discarica e abbandono di rifiuti speciali. Fatti di una tale gravità che, nelle more del loro accertamento, implicano l’obbligo morale e politico per Cammarata di rimettere il mandato”. Lo dice Nadia Spallitta (nella foto), capogruppo di Un’Altra Storia al consiglio comunale di Palermo. Secondo Spallitta “questi fatti rappresentano un ulteriore aspetto del disastro amministrativo di questa giunta che tuttavia e nonostante i disservizi e i danni evidenti all’ambiente, si ostina a voler chiedere ai cittadini il pagamento della Tarsu, e anzi si prepara a ripresentare il regolamento in Consiglio per ottenere l’assenso sull’aumento di questa tassa”. “La dimensione critica e di non ritorno della giunta – aggiunge Spallitta – è anche rappresentata dalla difficoltà di chiudere in equilibrio il bilancio, per cui inverosimilmente il comune, a dire dell’amministrazione, sarebbe salvo solo imponendo una Tarsu iniqua oltre che illegittima. Mi sembra che ci siano tutti gli elementi per considerare chiusa questa stagione politica e per avviare ciò che i cittadini auspicano e chiedono, e cioé un nuovo corso della politica locale con nuove elezioni ed un nuovo sindaco”.
“Cos’altro aspetta il governo a sollevare dall’incarico il sindaco di Palermo?”. Lo chiede il senatore Fabio Giambrone, commissario regionale siciliano di Italia dei Valori commentando l’avviso di garanzia per disastro colposo, truffa ed uso abusivo della discarica inviato a Diego Cammarata per la gestione rifiuti. “Dai brogli alla gestione scellerata dei rifiuti,nonostante il nostro dossier dettagliatissimo consegnato all’assessore Chinnici ed agli organi competenti, – aggiunge – attendiamo una presa di posizione che restituisca chiarezza e legalità al comune di Palermo”.
“L’avviso di garanzia al sindaco di Palermo Diego Cammarata dimostra, se ancora ve ne fosse bisogno, lo stato di degrado della politica siciliana”. Lo dice Sergio Lima, portavoce provinciale di Sinistra ecologia e Libertà. “Le accuse avanzate sono gravissime – aggiunge – perché, qualora confermate, confermerebbero la scelta politica del sindaco e della giunta di Centro destra a palazzo delle Aquile, nonché dei vertici attuali e passati di Amia, di gestire la raccolta rifiuti e la discarica di Bellolampo in barba alle più elementari norme di salute e sicurezza pubblica. Violando, in tal modo, lo spirito e la missione stessa dell’amministrazione”.
“Cammarata va rimosso subito dal suo incarico le inadempienze del sindaco sulla gestione dei rifiuti, aldilà degli esiti che avranno le indagini della magistratura -e lo denuncio da diverso tempo-, di certo vi sono responsabilità politiche gravi da cui il sindaco e le dirigenze susseguitesi alla guida di AMIA non possono essere immuni, né fare finta di non sapere come sono andate le cose”, dice Davide Faraone, consigliere comunale e parlamentare regionale del Pd.
“L’avviso di garanzia notificato a Cammarata non mi stupisce: abbiamo più volte denunciato le responsabilità gravissime del Sindaco e le sue complicità con gli ex amministratori di Amia”. Lo dichiara in una nota la deputata palermitana del Pd, Alessandra Siragusa. “E’ oramai evidente che, al di là dell’avviso di garanzia, le dimissioni del Sindaco sono un atto dovuto nei confronti dei palermitani, costretti a vivere in una città degradata e senza servizi in cui la situazione è di vera e propria emergenza rifiuti: e il Sindaco ne è il primo responsabile”.
Le ipotesi di reato che vengono contestate al sindaco di Palermo Diego Cammarata sono di estrema gravità. E’ ora che vada a casa una volta per tutte”. E’ il commento dell’europarlamentare di Italia dei Valori Sonia Alfano sull’inchiesta sui rifiuti aperta dalla Procura di Palermo, che vede indagato il sindaco del capoluogo siciliano. “I partiti del centrosinistra dovrebbero adesso cominciare ad organizzarsi per tornare alle urne – aggiunge – e proporsi in modo credibile, prendendo spunto dal movimentismo e dall’associazionismo, che a Palermo esistono, stanno crescendo e soprattutto sono gli unici a fare resistenza e ad opporsi al sistema e dare finalmente vita a una nuova stagione politica, altrimenti si rischia di ripetere l’esperienza dell’elezione del famigerato cavallo di Caligola”.