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sabato, 23 novembre 2024
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Nadia Spallitta

Ultimo aggiornamento

SPALLITTA: illegittimo l’ulteriore aumento della Tarsu.

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nadia_-_aula_2.jpg<<Il comportamento della maggioranza di centrodestra che oggi si ricompatta intorno al voto della Tarsu, mi sembra assolutamente irresponsabile, in quanto si avvia ad approvare un atto illegittimo che non potrà mai passare al vaglio del Tar, poiché mantiene totalmente le criticità che hanno determinato per ben due volte l’annullamento dei similari precedenti provvedimenti; ed anzi ne aggrava le condizioni perché- senza alcuna motivazione che giustifichi la scelta – aumenta di altri 10 milioni il gettito fiscale. Ritengo che il centrosinistra possa e debba ripresentare un emendamento che riconduca ad equità la Tarsu abbattendone i costi e ridefinendo i criteri dell’imposizione fiscale, che non possono sicuramente basarsi solo sui metri quadrati, mentre devono tenere conto anche dell’effettiva capacità produttiva dei rifiuti.
La politica dell’ostruzionismo ad oltranza, fino ad oggi non ha portato alla città nessun frutto e corre il rischio di essere sterile. Alla luce anche dell’assenza di risultati, credo che il centrosinistra debba cambiare la sua strategia, che peraltro sull’argomento non sempre ho condiviso. Proporrò quindi alcuni emendamenti. Il primo relativo alla necessità di ancorare la Tarsu ai costi del servizio congruiti e certificati secondo legge. Questo emendamento, se approvato, determinerebbe una contrazione della spesa oggetto della Tarsu e quindi dell’imposizione fiscale. In particolare, alcune spese genericamente ricondotte oggi alla raccolta dei rifiuti – pari a circa 113 milioni di euro – non sono  strettamente connesse al servizio e non hanno alcuna correlazione con la Tarsu. Altre voci, invece, sono congruite per importi minori, altre infine non hanno nessun parere di congruità certificato. Proporrò inoltre di rapportare il gettito Tarsu non tanto ai metri quadrati degli immobili ma piuttosto alla capacità di produrre rifiuti e suggerirò altresì di escludere dall’imposizione fiscale gli anziani e altre categorie socialmente ed economicamente deboli. Per il resto è ovvio che la valutazione sull’intero atto non può che essere negativa, anche perché si aumenta il costo di un servizio che non viene reso o che viene erogato in modo assolutamente inadeguato e insoddisfacente>>.

Nadia Spallitta – capogruppo di Un’Altra Storia



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