( http://www.caracausi.eu/francesco/pm10 )
di Francesco Paolo Caracausi * (maggio 2010)
Alla luce degli interventi che l’amministrazione della Città ha ritenuto di adottare, eccomi di nuovo a parlare
di inquinamento a Palermo dopo averlo fatto nel 2008, sull’onda dell’istituzione delle ZTL, in un articolo
intitolato “Basta pagare e l’inquinamento scompare!”.
Orbene, cosa è cambiato? I provvedimenti hanno funzionato? Vediamo se e come i dati siano cambiati
e commentiamoli. Le argomentazioni di merito purtroppo non sono cambiate, valgono sempre quelle già
espresse nel citato articolo, ma saranno qui riprese, aggiornate ed integrate a mo’ di testo unico.
gentilmente forniti e per i quali ringrazio. Altri dati, ad esempio (benzene, etc) . potrebbero essere oggetto di
analogo studio in futuro.
Le rilevazioni riassuntive del PM10 sono riportate (si vedano i link in fondo) nelle tabelle 1,2,3
(rispettivamente per gli anni 2007,8,9) e mostrano chiaramente che la situazione continua ad essere grave,
ed ancor più grave in alcune zone della città.
Se nel 2007 i superamenti della media giornaliera (di 50 microgrammi/m3) nella zona “Di Blasi” erano 114
in un anno, cioè più di 3 volte il consentito (il consentito per legge è 35), nel 2008 e nel 2009 sono stati
rispettivamente 78 e 68, cioè ancora il doppio del consentito.
Se poi osserviamo le variazioni di quasi tutte le stazioni di rilevamento dal 2008 al 2009 ci sono state
soltanto delle piccole variazioni che denunciano l’inadeguatezza dei provvedimenti intrapresi. Se nel 2007 in
ben 8 stazioni si era superata la soglia consentita (in particolare di un fattore 3 a “Di Blasi”, di 2 a “Giulio
Cesare”, “Indipendenza” e “Unità d’Italia”) nel 2008 essa è ancora superata in ben 4 stazioni ed altrettante
volte nel 2009. Non si riscontrano quindi effetti significativi dei provvedimenti intrapresi dal 2008 al 2009.
Il lettore capirà da sé osservando le tabelle.
Un’altra osservazione va fatta sull’attendibilità dei dati. Si tratta di contare quante rilevazioni valide di dati
siano state realmente fatte rispetto a quante potenzialmente le centraline siano in grado di farne (ossia 12
rilevazioni biorarie giornaliere). Un’apposita sezione delle tabelle 1,2,3 mostra la “quantità” di dati elaborati in
quanto considerati validi. Ad esempio nel 2009, nella stazione di “Unità d’Italia” soltanto 3251 dati sono
risultati validi su un totale possibile di 4380. Ciò significa che soltanto il 74% dei dati è servito all’elaborazione
Pag.2
e che mancano all’appello il 26% dei dati. Che si siano persi? Che le apparecchiature non abbiano
funzionato correttamente? Che la manutenzione non era appropriata? O che altro? Non so.
Ma se i dati mancanti non fossero mancati e l’andamento (la distribuzione statistica) fosse dello stesso
tenore di quelli rilevati, quale sarebbe stato il risultato? Questo processo ipotetico viene chiamato
“estrapolazione” e sempre nelle tab 1,2 3 ne trovate i risultati. Nella stazione di “Unità d’Italia” i
superamenti della soglia consentita nel 2009 sarebbero stati di ben 35 e non 26. Nel 2009 la soglia di 35
superamenti/anno sarebbe stata superata in ben 5 stazioni (e non in 4 come dicono i dati validi). E’ utile
quindi osservare l’attendibilità dei dati ossia le percentuali di dati validi (che varie volte sono sotto il 90%) e le
conseguenti estrapolazioni statistiche.
Un ragionamento a parte merita il concetto di media giornaliera della quantità di PM10 respirato.
Nella figura qui sotto a sinistra le medie giornaliere di tutti i veleni che assumiamo giornalmente, in un
giorno qualunque, peraltro non dei peggiori. La soglia di legge (“limite per la protezione della salute umana”)
del PM10 è 50 microgrammi/m3, mentre il “Nr. max super. per anno civile” è di 35. Nella figura di destra
il relativo dettaglio delle medie biorarie, ossia della media del PM10 per fasce di 2 ore.
Solo in una stazione si è superata la media giornaliera di 50 microgrammi/m3 (Di Blasi), le altre sono
risultate al di sotto. Allora siamo a posto? Macché, la soglia dei 50 microgrammi/m3 è stata superata dalle
11 alle 22 (ben 12 ore di seguito!) a Indipendenza, Giulio Cesare e Unità d’Italia (guardate la figura qui
sopra) ed in altre stazioni, ma secondo la legge (considerando le medie giornaliere) sarebbe tutto a posto ad
eccezione di Di Blasi ! Casi come questo ce ne sono a centinaia e l’assurdità di questo modo di ragionare
(della legge ovviamente) la posso spiegare con un’altra assurdità, ossia con questa storiella:
19 feb 2007
Boccadi
falco
Indipen
denza
Giulio
Cesare
Castel
nuovo
Unità
d’Italia
Torre
lunga
Belgio Di Blasi CEP
2 16,76 29,69 29,13 20,54 29,01 20,21 31,20 34,01 17,42
4 15,49 31,89 28,34 23,56 26,76 15,02 26,45 34,21 17,21
6 13,79 19,57 21,96 29,39 27,25 14,05 26,06 35,12 18,24
8 13,04 28,97 22,41 22,62 21,45 24,18 38,09 27,95 17,94
10 19,39 40,83 39,84 44,04 38,25 33,25 51,51 52,94 26,58
12 29,19 5421 62,09 53,06 64,82 45,00 60,09 72,97 53,16
14 27,77 62,35 63,74 59,92 65,46 43,24 55,61 61,27 48,57
16 26,72 63, ,18 66,47 60,58 60,82 31,44 59,13 70,38 36,73
18 22,51 70,11 73,81 55,79 65,15 44,50 57,15 71,65 41,33
20 25,68 73,11 62,09 63,38 62,72 39,91 44,59 77,42 45,70
22 15,54 66,65 56,97 41,92 53,54 38,92 35,63 61,74 33,00
24 19,24 45,47 42,82 33,65 40,13 26,05 21,06 45,88 20,43
media 20,53 49,14 47,90 43,16 46,84 31,79 44,14 54,52 32,35
Pag.3
Un Tizio, fermato dalla polizia, viene trovato positivo al test del palloncino. I poliziotti lo multano e gli
ritirano la patente, ma lui sbraita sostenendo che, sì ha bevuto un bicchierino di grappa, ma nel corso della
giornata aveva bevuto 1,5 litri d’acqua, e l’alcool occorre calcolarlo come media giornaliera. I poliziotti
scoppiano a ridere a crepapelle.
Voi che ne dite? State ridendo ben sapendo che non c’è niente da ridere?
E’ per questo che oltre alle medie giornaliere con i suoi limiti di legge ho riportato i superamenti delle
medie biorarie; si vedano le tabelle 1,2,3 ed i relativi dati riportati nella mappa della città in relazione alle
varie zone. Le stazioni più pericolose mostrano numeri elevatissimi, intorno e oltre 1000 superamenti!
A mio parere la situazione era ed è grave a dispetto dei presunti rimedi che l’amministrazione municipale
ha inteso applicare. I numeri parlano una lingua chiara. L’istituzione delle ZTL, la circolazione con targhe
alterne, la chiusura di alcune tratte in alcuni giorni, etc, in teoria potrebbe essere una soluzione, ma non nei
termini indicati, se non le si associa con ben più drastiche soluzioni. Non è pagando che diminuisce
l’inquinamento, ma, lo sanno anche i sassi, riducendo drasticamente la circolazione dei veicoli, istituendo
turni seri per i rifornimenti degli esercizi commerciali, incrementando e razionalizzando i mezzi pubblici e
promuovendone l’uso, favorendo la circolazione di mezzi a batteria o misti e a idrogeno o GPL, bloccando la
circolazione di mezzi sopra una certa cilindrata e/o sopra una certa quantità di emissioni, facendo i controlli
e multando i disobbedienti, controllando seriamente le emissioni dai tubi di scarico, istituendo sistemi
parcheggio scambio automobile-bus, incrementando il car sharing, costruendo piste ciclabili, e naturalmente
istituendo vaste zone pedonali ben consapevoli di dover pazientemente spiegare ai commercianti che i loro
omologhi di via Condotti o di Marienplatz non sono degli imbecilli.
E poi c’è l’annosa questione del piano-traffico sulla cui mancanza sono state più volte bocciate dal TAR
certe delibere comunali. E’ proprio così difficile fare una programmazione degli interventi in questa materia?
Lascia perplessi anche la definizione dei confini delle ZTL e delle aree a targhe alterne.
Come risulta dalle rilevazioni delle stazioni non si capisce come mai la zona intorno a Di Blasi, ossia
quella in cui l’inquinamento è 2-3 volte il consentito, sia a circolazione libera, così come quella ad ovest di
Indipendenza e quella a sud di Giulio Cesare. Per non parlare della zona intorno a Torrelunga.
Sembra che ci sia gran parte della città che può continuare ad essere inquinata, ma dovrà pagare per avere
questo … privilegio, e un’altra parte di città che continuerà ad essere inquinata, forse in misura maggiore,
però ….. gratis. Tutto ciò appare così irrazionale che viene il sospetto che i confini delle ZTL o delle
targhe alterne siano stati scelti in funzione di imprecisate esigenze, però aliene alla salute dei cittadini.
Pag.4
E loro, gli amministratori municipali? Forse pensano di essere immuni dalle patologie da inquinamento?
Non pensano di esserne anche loro inconsapevoli vittime potenziali?
Per concludere vorrei ricordare che il Comune è parte integrante della struttura dello Stato e che
l’articolo 32 della Costituzione così recita: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto
dell’individuo e interesse della collettività”. Osservando i risultati sembrerebbe che l’amministrazione
comunale fraintenda il suo compito.
NOTE
(*) fisico ??www.caracausi.eu/francesco
TAB.1
PM10 (polveri sottili) anno 2007 ??www.caracausi.eu/francesco/pm10/elab-2007-pm10.pdf
Dati originali AMIA 2007 ??www.caracausi.eu/francesco/pm10/elab-2007-pm10-dati-amia.pdf
Mappa di Palermo con centraline e dati 2007
??www.caracausi.eu/francesco/pm10/elab-2007-pm10-su-mappa-di-palermo.pdf
TAB.2
PM10 (polveri sottili) anno 2008 ??www.caracausi.eu/francesco/pm10/elab-2008-pm10.pdf
Dati originali AMIA 2008 ??www.caracausi.eu/francesco/pm10/elab-2008-pm10-dati-amia.pdf
Mappa di Palermo con centraline e dati 2008
??www.caracausi.eu/francesco/pm10/elab-2008-pm10-su-mappa-di-palermo.pdf
TAB.3
PM10 (polveri sottili) anno 2009 ??www.caracausi.eu/francesco/pm10/elab-2009-pm10.pdf
Dati originali AMIA 2009 ??www.caracausi.eu/francesco/pm10/elab-2009-pm10-dati-amia.pdf
Mappa di Palermo con centraline e dati 2009
??www.caracausi.eu/francesco/pm10/elab-2009-pm10-su-mappa-di-palermo.pdf