PALERMO – Si sblocca il bando per la legge 285/97, ovvero per i centri aggregativi per i minori, ma è subito polemica sulle graduatorie e sui criteri adottati dal Comune. A segnalare diversi profili di illegittimità nel procedimento che assegna circa 5 mln di euro è Nadia Spallitta, capogruppo di Un’Altra Storia in Consiglio comunale. “In primo luogo – denuncia la consigliera – pare che gli atti siano stati firmati senza alcuna valida giustificazione da un dirigente sprovvisto di competenza in materia di gestione della legge 285”. Inoltre, “sono state ammesse alla gara anche associazioni non riconosciute, delle quali non è possibile valutare l’esperienza e la professionalità, nonché il controllo sugli organi e l’acquisizione della certificazione antimafia che, peraltro, non è neanche richiesta dal bando”.
Suscita dubbi anche il fatto che alcune delle associazioni ammesse operino presso strutture pubbliche, magari concesse gratuitamente, per la condizione di favore che questo determina rispetto alle associazioni escluse perché sprovviste di locali adeguati. Strutture che risparmiando sui costi dell’immobile sono in grado di concedersi un ribasso maggiore. “In altre parole, l’amministrazione assegna immobili pubblici ad alcune associazioni e poi valuta positivamente tra i requisiti del bando la circostanza del possesso di locali”.
Infine, la Spallitta segnala che più della metà delle associazioni ammesse al finanziamento avrebbe dovuto essere esclusa in virtù delle norme del bando che vietano l’ammissione al finanziamento di soggetti che abbiano in corso progetti e finanziamenti ai sensi della stessa 285.
Da qui la presentazione di un’interrogazione per acquisire la documentazione e accertare il regolare utilizzo del denaro pubblico. “Voci di corridoio – ricorda la consigliera – vedono spesso nella spesa sociale uno strumento spartitorio trasversale per creare consenso elettorale. Per cui dietro molte delle associazioni assegnatarie dei finanziamenti, ci sarebbero altrettanti esponenti politici dei vari schieramenti”.
La replica. L’assessore Russo assicura la piena trasparenza
PALERMO – L’assessore comunale alle Attività sociali, Raoul Russo, dal canto suo, rivendica la piena trasparenza dell’amministrazione comunale e della commissione. “Una procedura di bando è un atto amministrativo su cui l’assessore non può e non deve intervenire se non per verificare, a tutela di tutti, il rispetto delle norme. Di tale regolarità sono certo visto che i componenti della commissione hanno sicuramente operato per il meglio e con attenzione”. Russo replica anche a chi, come il presidente dell’Aics, Marcello Sajeva, ha chiesto la sospensione temporanea della graduatoria per dare la possibilità agli esclusi di proporre osservazioni. “La graduatoria affissa all’albo pretorio è una graduatoria provvisoria avverso la quale, anche a seguito di regolare accesso agli atti, potranno essere presentate osservazioni e ricorsi gerarchici o presso ogni altra sede opportuna. La graduatoria rimarrà provvisoria sino alla definizione da parte della commissione degli eventuali ricorsi gerarchici che potranno pervenire all’amministrazione entro il 31 agosto”.