SPALLITTA: si sciolga la società di gestione dei Pip e si avvii una riforma legislativa su questo personale.
<<La condizione di precariato in cui vivono oramai da circa dieci anni i Pip, appare assolutamente inaccettabile e lesiva dei diritti dei precari di lunga durata. Basterebbe una semplice riforma legislativa che compete alla Regione, per risolvere l’annoso problema di questo personale che è “assunto” dalla Regione, pagato dal Comune e svolge attività presso terzi soggetti. Da un lato questo non consente di esercitare un adeguato controllo su questo personale, dall’altro i soggetti finiscono con l’essere in balia dei vari enti ed organi che li gestiscono. A ciò si aggiunga che non è ben chiaro se sia stato mai esercitato un controllo relativo alla consistenza numerica, in relazione alla quale tra l’altro non si hanno effettive certezze. Quanti erano e quanti sono oggi i Pip, dove lavorano, che cosa facciano effettivamente non si sa. Occorre, quindi, con una riforma legislativa e sciogliendo ogni inutile e pericolosa società di intermediazione, riformare legislativamente e dare un inquadramento stabile a questo personale, coniugando il problema sociale che ne ha determinato la formazione, con quello della trasparenza e della qualità e del controllo dei servizi resi con denaro pubblico>>.
Nadia Spallitta – capogruppo di Un’Altra Storia