La saga della ZTL e del PDmenoL continua. Ieri sera, a Palazzo delle Aquile, si è assistito a una boutade degna dei migliori annali della "rivista".
Nadia Spallitta e Antonella Monastra, a seguito delle direttive di legge e della recente sentenza del TAR, che obbliga il Comune a dotarsi di Piano Urbano del Traffico (piano che doveva essere varato fin dal 1992), hanno presentato una mozione che obbligava l’amministrazione attiva ad adempiere immediatamente agli obblighi di legge.
Un proposta facile facile, su cui erano tutti d’accordo, maggioranza compresa. Sembrava cosa fatta. E invece, lo scoglio. Nemo profeta in patria, dicevano i latini, e non si sbagliavano, perchè lo scoglio, quello insormontabile, è stato posto non dalla maggioranza ma dal Partito Democratico. Sì, perchè al PDmenoL non bastava una mozione che obbligasse all’adozione del PUT. Era necessario che nella stessa mozione ci fosse inserita un’altra "clausola": il rimborso immediato per i cittadini che hanno pagato il pass.
E sulla "clausola" la maggioranza non era assolutamente d’accordo. Sì, perchè la maggioranza sostiene che, a garanzia del rimborso, basta la parola del sindaco, che all’indomani della sentenza del TAR ha rilasciato dichiarazioni ai media assicurando il rimborso. Ma ci si può fidare della parola di Diego Cammarata? No. Non è certo la prima volta che disattende platealmente nei fatti quello che dichiara ai giornali. Basta pensare alle rassicurazioni di qualche mese fa sugli aiuti agli indigenti: aiuti che non sono mai arrivati, tant’è che anche al "festino" ci sono state proteste.
Non basta, la parola del sindaco. Occorre che l’amministrazione formalizzi quelle dichiarazioni, in un atto che stabilisca con certezza i tempi e i modi con cui saranno rimborsati ai palermitani quei soldi non dovuti.
Anche perchè la TD Group, la società incaricata del rilascio dei pass, ha fatto appello al CGA contro la sentenza del TAR e la situazione sembra essersi intorbidita. Fino a qualche giorno fa il sindaco assicurava il rimborso, il vicesindaco Milone assicurava il rimborso, ma ieri, alla richiesta di formalizzare quanto detto da sindaco e vicesindaco, la maggioranza si è opposta adducendo a motivazione il ricorso al CGA presentato dalla TD Group. Sì, perchè se il CGA si pronunciasse il favore della società pisana, la restituzione delle somme non sarebbe più dovuta, secondo la maggioranza.
Ma era necessario, era indispensabile, infilare quella clausola nella mozione per l’adozione del PUT? Non sarebbe stato più opportuno approvare la mozione e, magari alla prossima seduta, presentare un’altra mozione che obbligasse il sindaco a restituire le somme indebitamente riscosse? Non sarebbe stato più opportuno, e magari più utile ed efficace, parlare della restutuzione delle somme in sede di approvazione del bilancio, che tra l’altro si discuterà fra meno di una settimana?
La sensazione di chi, come me, ieri sera era a Palazzo delle Aquile, è stata quella di assistere a un piccolo gioco di potere, strumentale ai fini politici ma assolutamente dannoso per i cittadini.
Facciamo un breve excursus, in modo da capire meglio. Il Decreto Legislativo del 30 aprile 1992, n. 285, obbliga i comuni con più di 30.000 abitanti a dotarsi di un Piano Urbano del Traffico. Ma cos’è, a che serve, il PUT? E’ un progetto integrato per la circolazione veicolare, adottato al fine di migliorare la circolazione e la sicurezza stradale e di ridurre l’inquinamento. Viene redatto dagli uffici comunali preposti in collaborazione con gli esperti ministeriali. In pratica, è un piano che aiuta città tentacolari come Palermo a non lasciare i cittadini nella morsa delle code e degli "intasamenti".
Dal 1992, dunque, doveva essere adottato anche a Palermo. A tutt’oggi, sedici anni dopo, non c’è. A chi ascrivere questo demerito? All’amministrazione precedente, a quella attuale, a qualche "capro espiatorio" che in queste occasioni non manca mai? Piuttosto che concentrarsi sull’attribuzione delle colpe (dalle quali nessuno è esente), l’urgenza non sarebbe quella di obbligare l’amministrazione ad adottare finalmente il PUT? A chi spetta il compito di impegnare il sindaco e la giunta in questo senso? Al Consiglio Comunale, l’organo di rappresentanza dei cittadini. E il consigliere Nadia Spallitta si premura di presentare la mozione ad hoc.
E comincia la danza. Sì, perchè mentre la maggioranza era disposta a chinare il capo e approvare la mozione, il PDmenoL non poteva certo incassare il colpo. Che la mozione del PUT fosse presentata da un altro "settore" dell’opposizione, si poteva anche accettare, ma che in tutto questo non ci fosse un’eco di successo da sbandierare ai giornalisti anche per il Partito Democratico, questo no, era inaccettabile. Si sarebbe potuto pensare che se ne stavano lì a scaldare gli scranni. E allora ci si infila una clausola, per portare a casa almeno una fetta di successo. Una clausola che si sa già essere inaccettabile per la maggioranza, strumentale solo ai fini politici. Perchè? Perchè, che la mozione sia approvata o sia respinta, ai giornalisti ci sarà sempre da dare in pasto una notizia che metta in buona luce il Partito Democratico: se la mozione viene approvata, si ascriverà al PD il merito di aver obbligato il sindaco al rimborso dei pass, se la mozione viene respinta, si ascriverà al PDL il demerito di non aver voluto risarcire i cittadini e al PD il merito di averla comunque proposta.
A riprova di questo atteggiamento "ostruzionista" bastano i fatti, e non occorre cercarli neanche troppo lontani nel tempo. Basta pensare allo strepito fatto dagli esponenti del PD in merito alle zone a traffico limitato: dichiarazioni roboanti ai media, esternazioni di condanna del provvedimento, ma quando è stato il momento di discutere l’ordinanza, non si sono neppure presentati in Consiglio Comunale! La mozione, presentata sempre dalla Spallitta e dalla Monastra, che chiedeva l’abolizione della ZTL ben prima della sentenza del TAR, non ha potuto essere discussa perchè gli esponenti del PD non sono intervenuti in aula e non si è raggiunto il numero legale! Dunque non è solo il sindaco a smentire nei fatti quello che afferma sulla stampa.
Cosa avrebbe dovuto fare il Partito Democratico, se avesse avuto davvero a cuore gli interessi dei palermitani? Dopo aver provocato "politicamente" la maggioranza, sarebbe stato produttivo ritirare la "clausola" sul rimborso dei pass, pur di far approvare la mozione riguardante il Piano Urbano del Traffico. Si sarebbe fatto un gran servizio ai palermitani e si incassava almeno una "bella figura".
Invece ieri sembrava di assistere ad una rappresentazione teatrale, per giunta mal recitata da dilettanti improvvisati. Dietro la scena, recitata ad uso e consumo degli "spettatori", non era affatto difficile scorgerne un’altra, quella vera, quella in cui l’interesse e la tutela dei cittadini non c’entrano assolutamente nulla, ma nella quale hanno un ruolo essenziale i giochi di palazzo, il braccio-di-ferro del potere, i do-ut-des dei partiti. Nel più totale disinteresse del benessere della città e dei cittadini. Di quello se ne occupano davvero in pochi, in pochissimi, e trasversalmente: stritolati e resi "inoffensivi" dalla morsa dei giochi di potere che, se non annientano, paralizzano.
E il PUT? Se non viene approvata la mozione (che infatti non è stata approvata), pazienza. Non importa che pianga mia figlia, purchè non rida mia nuora.
Fonte (http://www.bispensiero.it/index.php?option=com_content&task=view&id=660&Itemid=571)