SPALLITTA : si stralci l’area di Sant’Erasmo dal piano regolatore del porto , nelle more che la magistratura faccia chiarezza.
<< Il Consiglio Comunale è chiamato ad esprimersi sulla proposta del nuovo piano regolatore del porto, intorno alla quale ruotano rilevanti interessi economici. Tuttavia il provvedimento lascia perplessi sotto numerosi profili. In primo luogo vengono inserite nell’atto le cosiddette aree bersaglio, programmazioni territoriali che in modo semplicistico sono proposte senza un adeguato approfondimento, senza alcun elaborato tecnico e senza le analisi e procedure che, invece, devono accompagnare la pianificazione urbanistica, e che di fatto privilegiano gli interventi anche pubblici solo in alcune parti del territorio cittadino. Ma i dubbi, oggetto anche di una mia interrogazione, riguardano anche i contenuti del Prp. Intanto l’ente porto si occupa di disciplinare e di prevedere nuovi porticcioli turistici, materia che invece sembrerebbe essere affidata alla competenza del Comune.
Non si comprende allora perché il Comune debba rinunciare all’organizzazione ed alle ingenti entrate che dai porti turistici l’amministrazione pubblica ne potrebbe avere. Inoltre, inverosimilmente, l’Autorità portuale senza attendere l’intesa con il Comune e prima ancora della entrata in vigore del nuovo Prp , ha iniziato a realizzare opere in difformità dal vigente strumento urbanistico. Se così dovesse essere, gli interventi sarebbero sprovvisti di autorizzazione e probabilmente abusivi, e comunque contrastanti sia con il vigente piano regolatore comunale che con il vigente piano del porto. In particolare, parrebbe sia stata appaltata un’opera colossale, con previsione di circa 400 posti barca, con la creazione di una diga foranea (lunga circa 300 metri) e moli, e quindi con consistente cementificazione anche sottomarina, di una vasta parte del territorio , con possibile devastazione della flora e della fauna marina, nella zona di Sant’Erasmo. Vicenda che tra l’altro oggi è sottoposta all’attenzione della magistratura penale. Ugualmente dicasi per talune opere in corso di realizzazione alla Cala. Opere inserite nel piano regolatore in corso di adozione e costruite senza il preventivo consenso dell’Amministrazione comunale, (dal momento che il nuovo piano del porto che prevede queste nuove opere, non è stato ancora adottato) . Infine, ulteriori perplessità sono riconducibili alla stessa delimitazione dell’area portuale, oggetto di un contenzioso che ha visto anni fa vincitore il Comune e al cui esito favorevole sembrerebbe avere inspiegabilmente rinunciato. Ritengo pertanto che l’Amministrazione debba chiarire questi punti essenziali e fondamentali, sia sotto il profilo urbanistico (si pensi ai vincoli ambientali e idrogeologici che gravano su buona parta della zona portuale ), sia sotto il profilo economico e della fruizione collettiva di beni, si pensi ai porticcioli turistici, al fine di evitare eventuali sanatorie e possibili danni all’erario comunale. Inoltre l’area di Sant’Erasmo dovrebbe essere stralciata nelle more che la magistratura faccia chiarezza sull’intera vicenda, e si dovrebbero sospendere tutte le opere non autorizzate e non conformi al vigente piano regolatore del porto. >>
Nadia Spallitta – presidente Commissione Urbanistica