SI PREMETTE:
1) Il 21 gennaio scorso si è tenuta presso l’Assessorato regionale all’economia la prima riunione del gruppo di lavoro che dovrà definire modalità e procedure per la realizzazione di un centro direzionale dove allocare tutti gli uffici della Regione Siciliana. Al gruppo, oltre all’assessore Armao, hanno partecipato anche il Comune di Palermo, la Provincia Regionale e l’Anas. Gli enti hanno convenuto di redigere entro un mese un protocollo d’intesa per definire gli aspetti economico – finanziari del progetto. L’Anas si è impegnata a predisporre un primo studio di fattibilita’ sugli aspetti connessi alla viabilita’ e alle altre necessarie infrastrutture logistiche.
Dalla stampa si apprende inoltre che per la realizzazione del Centro direzionale sono allo studio non meglio specificate ipotesi di finanza di progetto con il coinvolgimento dei privati nella realizzazione e nella fornitura di servizi, oltre che nella costruzione della bretella di collegamento del centro direzionale con la circonvallazione.
2) L’area su cui dovrebbe sorgere il nuovo complesso edilizio non è più il Fondo Gelsomino nel quartiere Uditore – scelto alcuni anni fa dal governo Cuffaro – ma il Fondo Luparello, sede dell’istituto Zooprofilattico, trasferito nell’autunno del 2010 dallo Stato alla Regione. In questa area il PRG non prevede nuova edilizia ma mantiene praticamente immutata l’attuale destinazione. Sarà pertanto necessario, se si vorrà realizzare il progetto, una variante allo strumento urbanistico vigente. La nuova destinazione d’uso è invece già contemplata nel piano di sviluppo strategico del Comune.
3) Breve storia di Fondo Luparello e dell’Istituto Sperimentale Zootecnico per la Sicilia.
Nel Quattrocento in questo luogo sorgeva un baglio agricolo protetto da torre che alla fine del Seicento passò alla famiglia Luparello. Nella prima metà del Settecento il barone Mario Luparello e Vastalacqua lo trasformò in una casina con fontane e giardini. Le terre del Fondo alla fine del Settecento furono concesse in gabella al principe Francesco I dal cavaliere Diego Luparelli Albino per piantarvi seminativi e foraggi. Con l’istituzione da parte di Francesco I, nel 1798, del Real Sito di Boccadifalco la Piana, il Fondo Luparello con la sua Villa ed il suo Baglio Settecentesco entrarono a far parte del Parco Borbonico.
Nel 1884 nella tenuta venne fondato l’Istituto Sperimentale Zootecnico per la Sicilia, che ai tempi era uno dei più avanzati modelli di zootecnia d’Italia, comprendente un vivaio per viti americane ed un allevamento sperimentale di fattrici.
L’Istituto fin dall’anno della sua istituzione ha avuto un ruolo determinante sul progresso agricolo della Sicilia; è da ricordare la figura di uno dei protagonisti principali della sperimentazione agraria, il prof. Francesco Tucci, fondatore dell’Istituto e suo direttore per 43 anni. E’ interessante ricordare che nei primi del Novecento veniva allevato nel Fondo Luprello anche il baco da seta e ciò spiega la massiccia presenza di alberature realizzate con ogni varietà di Morus spp.
Il viale che dall’ingresso, sulla Via Roccazzo, porta alla villa Luparello è ancora oggi delimitato da secolari alberi di gelsi. Nell’area antistante la Villa si ergono maestosi tre Cedri del Libano e tre alberi di Avocado Il Fondo è oggi aperto al pubblico come “Parco Didattico” e viene annualmente visitato da migliaia di studenti. Con il Dipartimento di Geologia e Geodesia dell’Università di Palermo l’Istituto ha avviato un rapporto di collaborazione per l’uso, a fini didattici, dei siti di interesse paleontologico e geologico.
All’interno dell’area ha sede anche il centro pubblico di smistamento e di riproduzione di fauna selvatica, istituito con decreto 3/09/2003 dell’ Assessorato regionale dell’agricoltura e delle foreste e gestito dallo stesso istituto. Il centro ha come obiettivo prioritario la ricostituzione in Sicilia delle popolazioni autoctone di fauna selvatica depauprate.
4) Il PRG del 1962 vincolava l’area di Luparello ad edilizia universitaria. In quanto tale l’Università di Palermo la destinò negli anni ’90 del secolo scorso a sede di un nuovo Policlinico e indisse un appalto concorso a cui parteciparono vari raggruppamenti di imprese. Alcune di esse, dovendo presentare un progetto supportato da relazione geologica, effettuarono sondaggi geognostici, dai quali emerse la presenza di un banco caratterizzato da limo di scarsissima resistenza, essendo l’area una conca di confluenza delle acque meteoriche provenienti dal sistema collinare sovrastante. La necessità di dovere adottare costosissime palificazioni portanti fu una delle cause che indusse l’Università ad abbandonare la scelta di quell’area quale sede del nuovo Policlinico.
5) Il PRG del 1994 aveva destinato la stessa area a sede di un nuovo cimitero. Ma un’osservazione presentata dalla stessa Università di Palermo, che metteva in evidenza l’inidoneità del sito per tale destinazione, fu accolta dal Consiglio comunale, che deliberò di mantenere per l’area stessa l’attuale destinazione, implicitamente confermando la conservazione dell’attività dell’Istituto zooprofilattico e degli annessi campi sperimentali.
TUTTO CIÒ PREMESSO, LE SOTTOSCRITTE ASSOCIAZIONI
CONSIDERATO:
1) che il Fondo, con i suoi 61 ettari, rappresenta sicuramente uno dei principali e residui polmoni verdi fra la città intensamente edificata e le soprastanti colline soprassature di residenze stagionali;
2) che la stessa area è sotto il profilo paesaggistico, per i punti di vista dalla collina di Baida, un lembo di territorio di straordinaria bellezza, che va tutelato e difeso in quanto patrimonio appartenente alla collettività palermitana, da conservare e tramandare alle future generazioni;
3) che, l’attuale appartenenza al Demanio regionale non può che facilitare la sua futura destinazione, ove dovesse cessare l’attività dell’Istituto zoo profilattico, all’incremento della dotazione del verde pubblico cittadino, di cui è notoria l’esiguità e l’insufficienza.
4) che all’edificazione dell’area osta in ogni caso la sua inidoneità sotto il profilo idrogeologico;
CHIEDONO
1) che le autorità regionali rinuncino all’iniziativa di destinare il Fondo Luparello a sede del Centro direzionale
2) che la Soprintendenza ai bb.cc.aa., anticipando gli effetti del piano territoriale paesistico di cui alla legge 431/85 ancora in corso di approvazione, dichiari un vincolo di inedificabilità dell’area di Luparello per i suoi valori storici, in quanto parte dell’ex Real tenuta di Boccadifalco, e per i suoi eccezionali valori paesaggistici ed ambientali.
3) che l’Amministrazione comunale chieda all’Ufficio del Genio civile il vincolo di inedificabilità dell’area sotto il profilo idrogeologico ed avvii l’adozione di una variante al vigente PRG, per destinare l’area a verde pubblico
4) che il Consiglio comunale impegni con un proprio voto il Sindaco, l’Amministrazione del Comune, le Autorità regionali, la Soprintendenza ai bb.cc.aa, il Genio civile ad attivarsi per la salvaguardia del Fondo Luparello, i cui valori paesaggistici ed ambientali appartengono alla collettività palermitana.
F.to: 1) Il FORUM delle associazioni (Amici dei musei, Associazione dimore storiche, FAI, Italia
nostra, Associazione nazionale insegnati storia dell’arte, Fondazione Salvare Palermo)
2) W.W.F – Palermo
3) Legambiente – Palermo
MOZIONE Palazzo delle Aquile, Sala consiliare 18 febbraio 2011