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sabato, 27 luglio 2024
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Nadia Spallitta

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Comune, bilancio di previsione 2011: è già scontro sui numeri del documento

Faraone, Pd:«Per fortuna è l’ultimo dell’era Cammarata»
Spallitta: «Assenti investimenti culturali e strutturali»
 
 
PALERMO – Duri scontri tra maggioranza e opposizione al Comune di Palermo in vista della discussione in aula sul Bilancio di Previsione per il 2011 che sfiora gli 850 milioni di euro. 
Cifra e modalità d’impiego non garantirebbero ampi margini d’intervento nei settori nevralgici della vita della città, che già adesso si trovano al collasso e con l’acqua alla gola. Così montano le polemiche. Da una parte l’opposizione con Nadia Spallitta, consigliere di Un’Altra Storia, che parla di «assenza di un’idea di città e di un progetto di sviluppo che rende asfittica ed ingessata anche la programmazione economica. Il bilancio di previsione 2011, che il Consiglio Comunale si appresta ad approvare, registra l’assenza – denuncia Spallitta – di ogni forma di investimento culturale o strutturale, che possa in qualche modo rilanciare il futuro di Palermo. È inverosimile che il capoluogo dell’isola, preveda di ricevere, per esempio, dall’Unione Europea per progetti comunitari solo 70 mila euro. Del resto, le somme concretamente acquisite nel 2009, ammontano a soli 34 mila euro. Ugualmente l’incapacità di governare si desume dalle differenze tra i costi dei servizi a domanda individuale che vengono erogati alla città (20 milioni di euro), rispetto alle entrate (3 milioni e 800 mila euro). Ad esempio, per attività culturali, musei e spazi espositivi, si prevede di spendere 2 milioni e 700 mila euro, per avere un’entrata di soli 100 mila euro; oppure le spese di gestione degli impianti sportivi ammontano a circa 5 milioni di euro, con un’entrata di circa 580 mila euro. Non si comprende poi come sia possibile che in una città caratterizzata da migliaia di strisce blu le entrate previste siano solo di 300 mila euro; o ancora, come di fronte all’immenso patrimonio comunale, affittato o concesso a terzi, le entrate siano previste in circa 3 milioni e mezzo di euro (voce a cui fa da contraltare la spesa di 16 milioni di euro per fitti passivi, immobili cioè detenuti in locazione dal Comune). Ugualmente anomala appare la gestione della macchina comunale, che continua a fare ricorso ad una gestione incontrollata e parallela, quella dei debiti fuori bilancio prevedendo una spesa esorbitante di circa 27 milioni di euro. Infine, per quanto riguarda le opere pubbliche, appare inconsistente la somma di 30 milioni di euro assegnata ai lavori pubblici, di fronte alle effettive necessità della città».
 
Non la pensa diversamente il capogruppo del Pd al Comune, Davide Faraone: «L’unico lato positivo è che questo è l’ultimo bilancio dell’era Cammarata, di certo pessimo, dove al massimo si può tentare di garantire l’esistente senza pensare a nessun tipo di programmazione. Bisogna cercare di limitare i danni – conclude Faraone – questo documento è appeso un filo, qualora si tocchi si può scivolare verso il dissesto. È chiaro che chi subentrerà a Cammarata avrà il compito di ricostruire il tessuto economico sociale».
 
Da parte dell’assessore comunale al Bilancio, Giuseppe Genco, c’è comunque la presa di coscienza di un bilancio che lui stesso definisce “asfittico” le cui responsabilità a suo parere, dice, vanno ricercate «nei tagli di quasi 40 milioni di euro sui trasferimenti dallo Stato ai Comuni. Tentiamo di fare il massimo che possiamo fare con le risorse disponibili – conclude l’assessore – , portando avanti un’azione di contrasto all’evasione delle imposte comunali e cercando di risparmiare dismettendo numerosi contratti d’affitto passivo».
Fonte Italpress
25 giugno 2011



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