SPALLITTA: programma triennale delle opere pubbliche, manca la copertura finanziaria e le opere non sono realizzabili.
<< Il comune di Palermo si appresta ad approvare l’elenco annuale ( contenente opere munite di finanziamento) e il programma triennale delle opere pubbliche in relazione agli anni 2011 – 2013; l’elenco annuale 70 interventi per un importo di 152 milioni di euro, il programma triennale – 641 opere – per un valore complessivo di circa 4 miliardi di euro. Il divario tra ciò che è effettivamente realizzabile (contenuto nell’elenco annuale )e ciò di cui la città necessita, inserito nel programma triennale sprovvisto allo stato di reale copertura finanziaria, è la più evidente dimostrazione dell’incapacità dell’Amministrazione di organizzare e gestire il territorio, di reperire risorse per gli investimenti, di produrre riqualificazione e nuove occasioni di lavoro.
L’elenco annuale, finanziato con fondi dello Stato, della Regione e con una piccola quota di 2 milioni di euro del Comune e nessuna nuova risorsa europea, prevede tra l’altro opere pubbliche programmate e munite di finanziamento da circa 10 anni, che l’Amministrazione Cammarata non è stata capace di attuare. Un elenco annuale, quindi, che rappresenta ancora una volta il fallimento dell’Amministrazione comunale, incapace di nuove strategie per la città. Le principali opere, riguardano stanziamenti per circa 50 milioni di euro dei noti fondi ex Gescal, che da anni transitano da programma triennale a programma triennale, senza che gli interventi di urbanizzazione che riguarderebbero Borgonuovo, lo Zen e lo Sperone, si siano mai concretizzati. Più precisamente, da circa dieci anni lo Zen attende il recupero di giardini e spazi verdi – e tra questi il giardino della civiltà – la creazione e la sistemazione di tratti stradali, la creazione di un centro di quartiere (per il quale è già stanziato un importo di circa 10 milioni di euro), nonché di una scuola materna e la realizzazione di attrezzature sportive. Della stessa tipologia (cioè urbanizzazioni primarie e secondarie), sono i progetti finanziati con i fondi ex Gescal anche per lo Sperone e per Borgonuovo. L’elenco annuale, tra le opere di maggior rilievo, prevede la realizzazione di circa 50 alloggi popolari nella zona di Borgonuovo, con mutui comunali (pari a circa 35 milioni di euro), anche questa opera che si trascina da circa 10 anni, e la cui realizzazione avrebbe potuto da tempo dare una prima risposta all’emergenza abitativa. Le rimanenti opere riguardano per lo più gli interventi di manutenzione su immobili di proprietà comunale e beni monumentali del centro storico (per complessivi circa 20 milioni di euro), con utilizzazione dei fondi della legge regionale 25/93. Tra questi il recupero degli ex conventi di S. Fancesco d’Assisi, della Sapienza e dei teatri storici, nonché il rifacimento di piazze (Brunaccini – S. Onofrio ed ex Oratorio dei Bianchi), ed infine interventi di manutenzione straordinaria destinati ad edilizia residenziale pubblica. Gli altri interventi riguardano la riqualificazione delle piazze storiche (Magione – Bologni ) e di piazza della Vittoria e la messa in sicurezza e manutenzione straordinaria di alcuni edifici scolastici. Per quanto riguarda il palazzetto dello sport, viene prevista un’incredibile spesa di circa 2 milioni di euro (finanziato con fondi FAS) per la sola copertura della struttura, somma in relazione alla quale, probabilmente, si registra un danno all’erario, in quanto i ritardi e la mancata copertura assicurativa hanno accresciuto le spese. Sono previsti poi circa 3 milioni di euro per recupero cave abbandonate, un voce sostanzialmente misteriosa dal momento che non si conoscono né i progetti né la loro modalità di attuazione. L’unica opera nuova inserita nell’elenco annuale riguarda gli interventi sul canile municipale di via Tirassegno (2 milioni e mezzo di euro di fondi FAS). Le opere contenute nell’elenco annuale, sono pochi interventi che non rappresentano quello che serve alla città e che non potrà essere realizzato per l’assoluta mancanza di copertura finanziaria, tant’è che sul programma triennale delle opere pubbliche del valore di 4 miliardi, il ragioniere generale ha espresso parere contrario proprio alla luce della impossibilità e della mancanza di probabili future risorse per tali opere. Ne deriva un quadro desolante ed una condizione di assoluta insufficienza e inefficienza dell’Amministrazione, che del resto è ben rappresentata dal degrado urbano in cui versa tutta la città.>>
Nadia Spallitta (Sel) presidente della Commissione Urbanistica