“Viva Palermo, viva Santa Rosalia!“, il celebre grido del Festino, rischia quest’anno di restare senza voce se stasera, a Sala delle Lapidi, il consiglio comunale non approverà il bilancio e, più precisamente, i 600.000 euro necessari per l’organizzazione, finanziati per il 30% dalla Regione.
Il vicesindaco Marianna Caronia ha parlato addirittura di ‘zona salvezza’, facendo riferimento a ciò che si spera possa succedere al calar del sole. Altrimenti, “se non dovesse essere approvato l’emendamento, sarà impossibile attuare i progetti”.
Con buona pace dei palermitani. Un colpo al cuore della fede, della memoria e del folkrore della città ma anche un impietoso scacco al turismo. Una storia che si ripete, tra l’altro, visto quanto accaduto col mancato capodanno in piazza.
Comunque, la speranza è l’ultima a morire. A BlogSicilia, infatti, il capogruppo del Pid Doriana Ribaudoha affermato che “ce la metteremo tutta affinché si giunga al voto sul bilancio quanto prima, stasera stessa. Questo è un bilancio ingessato per questo ci auguriamo una sintesi anche con le opposizioni”.
“Al momento – ha aggiunto Ribaudo – è stata prelevata anche la delibera Tarsu che se approvata potrebbe dare una boccata d’ossigeno al sociale e ci consentirebbe di trovare i 5 milioni di euro che dovremmo restituire alla Regione per Gesip senza per questo toccare i soldi per i Teatri: questo sarà però oggetto anche di una riunione di maggioranza tra segretari di partito e capigruppo che si terrà stamattina”.
Nadia Spallitta, capogruppo di Sel al Comune, tuttavia, è contraria “all’approvazione con urgenza del bilancio. Si tratta di un documento complesso che non può essere esitato in una notte – ha detto a BlogSicilia – Non conosciamo i documenti contabili delle aziende ed in poche ore non si possono affrontare tematiche di così grande rilevanza, anche in relazione al pericolo di futuro dissesto (considerata la incapienza delle casse comunali). Nella fretta poi potrebbero passare finanziamenti per progetti di svariata natura, all’insegna della necessità di salvare il “sociale” , magari sponsorizzati da esponenti i politici dei diversi schieramenti. Non vedo la reale connessione tra il Festino ed il Bilancio e credo che esistano anche altri strumenti contabili, del resto già utilizzati in passato, per consentire questa ricorrenza”.