<<La tragedia di Saponara (Messina), che probabilmente avrebbe potuto essere evitata con interventi di prevenzione e di monitoraggio delle zone più a rischio del nostro territorio, deve rappresentare un monito anche per la realtà palermitana, caratterizzata dalla presenza di migliaia di immobili abusivi , di decine di lottizzazioni non autorizzate in zone collinari, e dal costante tentativo di interventi edificatori in aree a rischio e con vincolo idrogeologico. In una superficie particolarmente delicata, sotto questi profili, come il fondo Luparello, disconoscendo il rischio e i pericoli collegati alla natura del suolo e del sottosuolo, l’amministrazione regionale vorrebbe realizzare un progetto di enormi dimensioni, il centro direzionale della Regione, che arrecherebbe un grave danno agli stessi equilibri naturali di questa parte del territorio. Ugualmente, su zone ad alto rischio idrogeologico, l’amministrazione comunale ha localizzato una decina di PRUSST. Manca, del resto, a Palermo un piano di protezione civile adeguato ed un’area destinata stabilmente per queste finalità, per cui, in caso di calamità naturali, la città di Palermo si troverebbe del tutto impreparata. E’ necessario tornare ad una politica di uso del territorio che ne blocchi il consumo ulteriore, e che recuperi attraverso nuove piantumazioni, la creazione di parchi, il recupero del verde, il giusto equilibrio dell’ambiente, a tutela e salvaguardia anche della salute e dell’incolumità dei cittadini. >>
Nadia Spallitta – presidente commissione Urbanistica