SPALLITTA: stop alla violenza sulle donne, la politica faccia la sua parte.
<< Aumenta in modo impressionante il numero di donne vittime della violenza domestica, senza che vengano individuati adeguati strumenti di tutela. In tutti i settori, in quello lavorativo in particolare, le donne continuano a subire prepotenza e discriminazioni, in palese violazione dell’art. 3 della Costituzione. Nel mondo del lavoro rimane bassa la percentuale di donne con ruoli di rilievo e la crisi occupazionale si abbatte principalmente su di loro (anche al Comune di Palermo, l’uscente Amministrazione ha operato spesso discriminando le donne : per fare un esempio, nel recente concorso per la progressione degli agenti di Polizia Municipale, il bando di concorso prevedeva sostanzialmente una riduzione del punteggio per le donne in gravidanza). Io credo che la politica debba fare la sua parte ed abbia grandi responsabilità, e che nessun progetto politico, che sia anche culturale, possa prescindere dalla valorizzazione della componente femminile.
Invece, la Sicilia rimane il fanalino di coda rispetto al principio di uguaglianza, e le donne hanno difficoltà ad entrare in politica e ad avere ruoli di prestigio, e questo al di là della loro competenza e preparazione. E’ inverosimile che ancora oggi il Parlamento Regionale conti solo tre donne, che siano pochissime le donne con il ruolo di Sindaco, e rare le presenze di figure femminili nelle giunte siciliane e nei consigli comunali. Ritengo che le nuove amministrazioni debbano dare un messaggio di speranza alle generazioni future, con segnali di cambiamento reale, etico e culturale, che passano proprio attraverso il più semplice riconoscimento di parità di prerogative e di condizione all’interno del sistema politico, che è quello che per la sua visibilità ha un peso rilevante rispetto alla formazione stessa dei cittadini. Confido, anche per Palermo, che la nuova Amministrazione realizzi un progetto politico che sia anche culturale, di rinascita e di cambiamento , e che i ruoli simbolo della rappresentanza cittadina (come per esempio quello del Presidente del Consiglio Comunale) – che negli ultimi cinquant’anni sono stati rigorosamente coperti da uomini – possano, invece, essere affidati alle donne (ovviamente in possesso di esperienza e competenza), con superamento di meccanismi e criteri che, a mio avviso, sono anacronistici e mal si concilierebbero con il nuovo corso che l’Amministrazione appena eletta intende offrire alla città di Palermo. Sono convinta che dare spazio e ruoli alle donne, e visibilità alla loro azione, abbia un valore anche simbolico e rappresenti un contributo di incoraggiamento e di forza per le tante vittime di ingiustizie, violenze e soprusi.>>
Nadia Spallitta – gruppo Idv