Da una parte c’è l’Iacp che da quasi un lustro non costruisce più un solo alloggio in città intanto investe 40 milioni nel solo 2009 per le sole manutenzioni o per nuove edificazioni in provincia. Dall’altra c’è il Comune che non ha ancora chiuso un iter iniziato 6 anni fa, per varare un nuovo piano di edilizia residenziale…(continua)…La parolina magica sembra da mesi diventata quella dello starno acronimo – Peep- dietro il quale si nasconde il futuro dell’edilizia residenziale in salsa palermitana. Uno studio commissionato ormai sette anni fa al docente di statistica Sergio Vizzini quantifica in 7.200 il fabbisogno di alloggi.
Un risultato figlio di un convulso balletto di numeri: l’attuale piano regolatore prevede appena 3021 potenziali nuovi alloggi sparsi a macchia di leopardo, cifra che in realtà si riduce a 900, al netto dell’edilizia abusiva che nel frattempo è sorta….(continua) …Attenzione, però: Peep non vuol dire di certo case popolari. O almeno non solo. Il “piano economico di edilizia popolare” (da qui la sigla) mira a definire i requisiti cui dovranno attenersi gli uffici dell’Urbanistica comunale nell’identificazione delle aree per l’edilizia convenzionata (dunque le coop) o sovvenzionata (e dunque l’Iacp)….(continua)…L’opposizione però affila le armi: <<Quello studio è superato e va rivisto, il fabbisogno oggi è molto ridotto>> dice Nadia Spallitta, consigliere di Un’Altra Storia e componente della commissione urbanistica, mentre la sua capogruppo Antonella Monastra, considera <<devastante per la città la soluzione prospettata dal nuovo presidente dell’Iacp (Marcello Gualdani), che propone di vendere il patrimonio immobiliare esistente e costruire ex novo>>…(continua)