Cronaca sintetica del Consiglio Comunale di giovedì 14 maggio 2009
Io chiedevo:
1) quale fosse la percentuale del costo del servizio reso dall’AMIA, coperto in atto dal gettito TARSU e quale sarebbe diventata la percentuale in seguito all’aumento;
2) come era stato possibile ricapitalizzare l’AMIA con 30 milioni di euro, di fronte alla nota della Corte dei Conti che dichiarava che la ricapitalizzazione di una società in perdita avrebbe rappresentato cattiva amministrazione;
3) se venisse rispettata la previsione dell’art. 61 del decreto legislativo 507 del 93 (la legge che disciplina la TARSU) nella parte in cui consente la copertura integrale dei costi del servizio con il gettito TARSU solo ai comuni in situazione di dissesto finanziario. In altri termini, chiedevo se ci trovavamo in presenza di dissesto finanziario e domandavo in che senso la TARSU si collegava ad un aumento dei costi dei servizi riferiti dall’AMIA di 35 milioni di euro, di fronte alle dichiarazioni del Presidente Caruso che nel 2009 i costi dei servizi avrebbero avuto una contrazione di circa 10 milioni di euro;
Chiedevo poi come potesse nella proposta di regolamento parlare di tariffe e coefficienti previsti dalla TIA (tassa igiene ambientale), in presenza di un divieto legislativo di applicare questo tipo di tariffazione. Il consigliere on. Davide Faraone chiedeva , infine, se la manovra proposta dall’Amministrazione risolveva le criticità sollevate, proprio con riferimento all’AMIA, dalla Corte dei Conti, che aveva invitato la stessa società a verificare la congruità dei costi, degli stipendi e dei servizi. La Corte dei Conti aveva invitato, altresì, a non ricapitalizzare una società in costante deficit.
A tutte le domande dei consiglieri di opposizione, seguivano le seguenti risposte:
1) L’AMIA era una società che andava salvata anche per l’importanza del servizio che svolge.
2) La percentuale attualmente coperta dal gettito TARSU è pari al 94% e supera oggi la soglia minima consentita dalla legge (si rende noto che questa risposta non viene fornita dall’assessore al ramo Bavetta che non conosce questi dati e che tuttavia propone l’atto deliberativo).
3) L’aumento TARSU non avrebbe determinato ulteriori aumenti percentuali di copertura.
4) L’operazione finanziaria posta in essere rispondeva ad una delle criticità rilevate dalla Corte dei Conti, risanando le perdite strutturali, mentre per le altre criticità era necessario il parere di congruità sui costi dei servizi.
A questo punto della seduta, io chiedevo di sapere come potesse essere proposto ai cittadini un aumento della TARSU del 35% (il gettito TARSU è attualmente di 100 milioni di euro l’anno) senza conoscere prima se i maggiori costi dichiarati dall’AMIA siano più o meno congrui. Alla mia domanda, ovviamente non seguiva alcuna risposta. L’on. Faraone per conto di tutto il centrosinistra poneva la pregiudiziale della necessaria presenza dei funzionari che avrebbero dovuto accertare la congruità dei costi dell’AMIA , nonché dei revisori dei conti. La seduta, quindi, veniva rinviata in considerazione della effettiva necessità – dichiarata anche dallo stesso assessore proponente – di apprendere se i costi dichiarati dall’AMIA siano più o meno conformi.
La prossima seduta del Consiglio è convocata per martedì 19 maggio con il seguente ordine del giorno: seguito della discussione e approvazione del nuovo regolamento sulla TARSU.