"Contrariamente a quanto detto dalla maggioranza, non c’è nessun collegamento tra la delibera del Consiglio Comunale di aumento della TARSU e gli stipendi dei dipendenti dell’AMIA. Infatti, se anche dovesse essere approvata, la delibera verrebbe applicata concretamente solo tra parecchi mesi, dovendo prima gli uffici preparare i ruoli e notificare le cartelle ai contribuenti, per cui in termini di liquidità l’atto nei prossimi mesi non produrrebbe alcun effetto. Inoltre, nessuno dice che se l’aumento della TARSU non diviene efficace entro il 31 maggio, per legge si deve prorogare per tutto il 2009 la tariffa del 2008.
Dunque, dal momento che l’atto ha natura regolamentare e deve essere pubblicato per 15 giorni è evidente che non potrà entrare in vigore prima di giugno. Anche da questo punto di vista, quindi, non c’è e non ci può essere alcun collegamento tra il provvedimento e gli stipendi del personale AMIA. Invece di proporre altri aumenti, perché non recuperare i 260 milioni di euro di TARSU non ancora riscossa? Perché l’Amministrazione non adotta immediate misure contro l’evasione considerando che oggi solo il 35% dei cittadini (tra morosità ed evasione) paga questa tassa? Nessuno, infine, della maggioranza ha spiegato come sono stati utilizzati o si intendono utilizzare gli 80 milioni di euro che lo Stato, con una legge speciale, ha erogato al comune di Palermo per fronteggiare i suoi rapporti con l’AMIA. Nel caso di difficoltà di questa società a pagare gli stipendi, gli stessi potrebbero essere coperti attingendo a parte di queste somme. E’ ovvio, quindi, che la chiamata in causa dei lavoratori è una strumentalizzazione non veritiera che ingiustamente vuole addossare all’opposizione responsabilità che non ha e conseguenze (come i mancati stipendi) che non hanno nulla a che vedere con il provvedimento sottoposto all’esame del Consiglio."
Nadia Spallitta – gruppo Un’Altra Storia