L’abbattimento di un albero deve essere comunicato almeno 20 giorni prima dell’inizio dei lavori: il Regolamento del verde è stato disatteso. La presenza di aree verdi sul territorio assolve a una pluralità di funzioni indispensabili per garantire la salute e la qualità della vita. Ci si riferisce ai parchi, al verde storico, al verde attrezzato e di arredo e a quello delle aree speciali, che hanno complessivamente una funzione ecologico-ambientale: rimuovono gli inquinanti atmosferici, incidono sul microclima, difendono il suolo e garantiscono la biodiversità. Assolvono altresì a funzioni igienico-sanitarie, protettive, sociali e ricreative, culturali e didattiche, estetiche ed economiche.
Per queste ragioni il legislatore deve individuare, in primo luogo, strumenti per effettuare il censimento del verde e altri istituti di pianificazione specifici sia a livello regionale che locale (come il Piano e il Regolamento del verde) a tutela delle aree di verde e rispettare standard urbanistici inderogabili che impongono precise percentuali sul territorio. Il decreto ministeriale 1444/1968, per esempio, impone 18 m² per abitante di servizi (di cui 9 m² di verde) e altri 15 m² pro capite di aree destinate a parco
L’osservanza di questi parametri è indispensabile per garantire il benessere e la salute dei cittadini poiché in mancanza si incentiva, come indicato da alcuni studi recenti, il degrado di una città. Secondo i dati pubblicati nel 2013 dal Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali e Statistiche dell’Università degli studi di Palermo, si registra un indice di degrado pari al 209,9%, con picchi pari al 551% a San Filippo Neri, Monte di Pietà, Palazzo Reale e Ciaculli. Nel capoluogo gli standard urbanistici sono stati sistematicamente violati e infatti, su una superficie di 160 km², solo 5 km² (poco più del 3%) sono ancora destinati a verde e il processo di cementificazione non sembra arrestarsi, come anche la inaccettabile vicenda relativa all’abbattimento di alberi a piazza Castelnuovo dimostra.
Non è ben chiaro, alla luce del nostro Regolamento sul verde (approvato nel 2008 con delibera del Consiglio comunale), come ciò sia stato possibile. Tale regolamento, che risulta totalmente disatteso (agli articoli 5, 12, 31 e seguenti vengono disciplinati modalità e termini in caso di eventuale espianto e reimpianto delle alberature), impone che ogni abbattimento debba essere accompagnato da pareri e preceduto da una comunicazione all’Amministrazione 20 giorni prima dell’inizio dei lavori. Tutto ciò senza considerare che esistono tecniche diffuse il cui scopo è quello di evitare l’abbattimento di alberi che possono essere semplicemente espiantati e ripiantati in altro luogo.
Ritengo che sia necessario agire tempestivamente per accertare le responsabilità e l’eventuale danno provocato al decoro e all’ambiente e adottare tutti gli opportuni provvedimenti impedendo ogni ulteriore atto che deturpi il nostro territorio. Credo sia indispensabile attivare un processo partecipativo virtuoso che consenta all’Amministrazione di fare delle scelte ponderate e condivise in materia di ambiente e territorio (come indicato da Legambiente), permettendo di svolgere la necessaria funzione di controllo.
La vicepresidente vicaria
del Consiglio comunale di Palermo
Nadia Spallitta
(Mov 139)
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