ROMA – “È un’occasione molto preziosa. La parola d’ordine deve essere, non fare annunci choc, ma prendere un impegno comune: il gruppo dirigente italiano deve prendere su di sé l’impegno di assumere l’orizzonte di Parigi come l’occasione per trasformare questo tema in priorità politica”. Lo dice il premier Matteo Renzi intervenendo agli Stati generali sui cambiamenti climatici in corso a Montecitorio, primo passo dell’Italia verso la Cop21 di Parigi. Al consulto hanno preso parte anche Ségolène Royale, ministro francese dell’Ambiente e il cardinale Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della giustizia e della pace che ha coordinato l’Enciclica di Papa Francesco “Laudato sì” (scarica il pdf completo CLICCA QUI).
“Io non credo alla cultura della negatività e del pessimismo: sono ottimista, ma occorre assumersi della responsabilità e il tempo delle scelte è oggi”, ha aggiunto Renzi auspicando che “un’Italia orgogliosa” svolga nella partita internazionale “un ruolo più grande di quello in cui negli ultimi anni è stata costretta. Dire che per noi il clima è una priorità, è restituire un senso di identità al nostro paese che da sempre ha espresso eccellenze in questo settore”.
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Ho partecipato all’importante convegno “Stati generali sui cambiamenti climatici e la difesa del territorio” per conto del Comune in occasione del quale si è affermato il principio per cui è necessario limitare il consumo del suolo, tutelare l’ambiente ed evitare comportamenti che possano causare disastri idrogeologici. Tra i presenti all’incontro organizzato dal Governo, al quale hanno partecipato numerosi ministri italiani, anche la socialista Ségolène Royal (nella foto insieme al Presidente del Consiglio), che ha parlato anche dell’importanza di ridurre l’utilizzo del carbone e delle materie prime inquinanti.
Ecco alcuni dati che ho raccolto durante il convegno:
3.500 miliardi di danni derivanti da disastri ambientali. Due miliardi non spesi. Aperti circa 752 cantieri grazie al decreto legge “Sblocca Italia” con il piano nazionale che prevede un investimento complessivo di 9 miliardi. Si inizia con le città metropolitane con circa 1.500 miliardi. Molti danni derivanti da pericolose cementificazioni anche nei pressi dei fiumi, come avviene per Genova. Circa 500.000 frane in Italia che impongono interventi urgenti.accordi sindacali per garantire tempi brevi attraverso turnazioni. Tra l’altro si creano occasioni di lavoro e di crescita
Dalla Protezione civile: si prevede un raddoppio delle alluvioni nei prossimi anni. Sardegna, Liguria e Puglia con percentuali del 60% annui di pioggia. Il nostro territorio è predisposto, ma si aggiunge il consumo del suolo. Dall’1 maggio 16 regioni in stato d’emergenza con 500 milioni di euro spesi. Azioni di difesa: coordinamento fra le amministrazioni, in fase di pianificazione. Il problema del clima é legato all’acqua. Si tratta di questioni mondiali non riducibili geograficamente. Si prevede una riduzione delle precipitazioni estiva ed un aumento invernale.le precipitazioni si spostano a Nord. Aumento temperatura e diminuzione delle precipitazioni.
Dice Papà Francesco, il clima è un bene comune ed il cambiamento climatico è un problema globale con conseguenze che investono diversi settori. La terra casa comune è sorella e madre. Occorre curare ciò che è debole e fragile. L’enciclica si chiede che tipo di mondo vogliamo lasciare ai bambini? La domanda riguarda l’ambiente e più in generale quale visione sociale e culturale abbiamo della vita. Oggi la terra è stata maltrattata e saccheggiata e si lamenta come tutti i poveri e diseredati. Per questo dobbiamo ascoltarla verso una conversione ecologica. Cambiano rotta e preoccupiamoci e curiamo la casa comune. Nel mondo si diffonde tale sensibilità. Per questo si può’ essere fiduciosi e l’umanità è capace di intervenire e lavorare insieme. In un futuro rinnovato l’eco logora integrale come capacità come reazione alla cultura del degrado. Se parliamo di ambiente ci si riferisce ala relazione tra natura e società.
La natura non è separata da noi non è cornice ma siamo parte della natura. Se inquiniamo allora dobbiamo capire che tipo di società siamo. Le soluzioni passano attraverso interazioni era sistema sociale ed ambientale. La crisi è socio-ambientale e la risposta deve essere integrale e deve essere condita come lotta alla povertà. Intima relazione fra poveri e fragilità del pianeta. Tutto è connesso. L’economia ed il progresso devono essere reinterpretati. Occorre cercare e trovare un nuovo stile di vita. Il percorso è preciso. Si parte dai risultati scientifici che sono alla base della teoria secondo la quale l’ambiente è un bene collettivo . L’obiettivo è quello di trovare un sistema di ecologia integrale che investe economia, politica cultura. Cosa fare? Per rinnovare la politica ed il rapporto tra religione e scienze. è indispensabile il dialogo. Un dibattito onesto e trasparente per garantire un gene comune. Le buone pratiche .si tratta di un impegno universale ognuno secondo vocazione e responsabilità che sono di tutti. L’umanità è di fronte a sfide cruciali nel suo rapporto con l’ambiente.
Qui di seguito l’invito che ho ricevuto per rappresentare il Comune di Palermo a Roma:
La Struttura di Missione contro il dissesto idrogeologico della Presidenza del Consiglio dei Ministri sta curando l’organizzazione di un’iniziativa che si terrà il prossimo 22 giugno a Roma, dal titolo “Verso Parigi 2015. Gli StatiGenerali dei cambiamenti climatici e l’arte della difesa del territorio”, quale tappa in vista della Conferenza di Parigi 2015 sul Clima (COP21).
In tale occasione si discuterà anche del ruolo degli enti locali nella lotta all’effetto serra, per sostenere l’azione dei Comuni attraverso la condivisione di risorse, esperienze e buone pratiche per la lotta ai cambiamenti climatici nei territori.
In vista di tale evento, l’Anci sta raccogliendo una rassegna di buone pratiche e di segnalazioni e proposte dei Comuni sul tema dei cambiamenti climatici e della difesa del territorio, che saranno portate all’attenzione del Governo sia nell’occasione dell’evento del 22 giugno, che per il documento da proporre in vista della Conferenza di Parigi.