Una settimana se n’è andata via e il regolamento sulla movida è ancora fermo a Sala delle Lapidi. E ci starà ancora per molto. A parole tutti lo vogliono, ma alla prova dei fatti nessuno l’approva. La delibera è già stata emendata due volte dalla giunta e ha subìto un assalto di critiche da destra a sinistra. Il leit motiv del provvedimento è di garantire la quiete ai residenti mettendo paletti molto ben piantati su decibel e orari per la musica fuori dai locali. Le proposte di modifica proposte dalla commissione Attività produttive hanno tutte avuto il parere negativo del dirigente Paolo Basile. Questo non ha aiutato a creare un clima di condivisione. L’ultima novità saltata fuori si chiama «piano di zonizzazione acustico».
Si tratta di un atto che dovrebbe suddividere la città in sei parti a seconda della vocazione di ciascuna (residenziale, industriale, commerciale….). Secondo molti consiglieri (Pd in testa) senza di esso non si può procedere a limitare i decibel con regolamento. «È la legge che lo stabilisce – spiega Nadia Spallitta -. C’è un decreto del presidente del consiglio dei ministri del 1991 che espressamente dice che in mancanza del piano si applicano i limiti individuati su scala nazionale. E sarebbero molto più penalizzanti rispetto a quanto previsto dall’amministrazione». Altro punto di criticità individuato dalla vicepresidente del consiglio è il tema delle sanzioni: nella bozza di regolamento sono più alte rispetto a quelle previste dalla legge «e questo non si può fare». Anche le organizzazioni di categoria sono per questa tesi.
E lo stesso Paolo Caracausi (Idv) che presiede la commissione dice: «Questo è un atto che lascia in piedi molte questioni. Ci sono molti appigli giuridici perché non regga a un eventuale ricorso al Tar». Quel tribunale amministrativo, comunque, che poche settimane fa ha contestato il ricorso alle ordinanze sindacali reiterate da Leoluca Orlando, invocando il regolamento. «Per noi del Pd – dice il capogruppo Rosario Filoramo – è prioritario un piano per la sicurezza e il controllo del territorio, troppo spesso abbandonato, anche nelle ore notturne. Noi non ci opporremo: la maggioranza si voti il provvedimento e sarà nei fatti che non un problema sarà risolto: non forniremo alibi all’amministrazione». Per l’approvazione è anche Giulio Tantillo, di Forza Italia: «Purché al primo posto ci sia il sonno dei cittadini».
L’assessore alle Attività produttive, Giovanna Marano, sceglie un profilo accomodante: «Penso che il Consiglio abbia sul tavolo tutte le informazioni necessarie per decidere. Abbiamo discusso, ci siamo confrontati. Però bisogna decidere». Si ricomincia domani. Il presidente del Consiglio, Totò Orlando, ha convocato in mattinata una riunione dei capigruppo per capire che «agibilità» d’aula si prevede e come procedere per trovare una via d’uscita.
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