"Il percorso di regolarizzazione delle loro attività, avviato da alcuni mesi da un gruppo di “cenciaioli”, appare meritorio e deve essere valorizzato e promosso. L’Amministrazione e i lavoratori, tuttavia, non devono cadere nella trappola del clientelismo, e la cooperativa che si sta creando non deve trasformarsi in uno dei tanti carrozzoni collegati all’AMIA e al denaro pubblico. Devono, invece, trovarsi delle soluzioni che valorizzino il mestiere dei raccoglitori del ferro, ne mantengano l’indipendenza e assicurino a ciascuno di questi la possibilità di lavorare e guadagnare senza aiuti pubblici come hanno sempre fatto e senza spendita di denaro che, tra l’altro, né l’AMIA né il Comune hanno.
In altre parole, la cooperativa deve rappresentare solo il mezzo giuridico, il titolo che consenta la raccolta del ferro per non incorrere in sanzioni né amministrative né penali, ma non deve convertirsi assolutamente in uno strumento di assistenzialismo e di promesse destinate a non poter essere mai mantenute. Vigileremo, pertanto, affinché sia tutelata la dignità e il rispetto dei cenciaioli e non si perda la loro storica tradizione di raccolta del ferro, incentivando in tal modo anche una peculiare forma di raccolta differenziata che manca altrimenti nella nostra città."
Nadia Spallitta – gruppo Un’Altra Storia