Dopo anni di attesa non privi di disagi per la collettività credo che sia finalmente importante dare il via al tram, mezzo di trasporto utile e necessario, che dovrebbe rappresentare la normalità come in tutte le città ma che invece a Palermo viene vissuto e proposto come un evento straordinario. Non posso che esprimere la mia viva soddisfazione per l’inaugurazione del tram, ma rimangono forti le mie perplessità sul collegamento che l’Amministrazione ha fortemente voluto tra gestione del tram e introduzione di nuove e pesanti tariffe per i cittadini sul metodo poco democratico di presentare tardivamente, e a ridosso delle festività natalizie (approvazione dopo circa due anni, il 24 dicembre, di un atto tanto importante). Si rischia, tra l’altro un “effetto boomerang” in quanto l’Amat non potrà procedere ad accertare e riscuotere alcuna tariffa senza la previsione nel Bilancio comunale.
L’introduzione di tariffe connesse con la previsione di Ztl all’interno del contratto di servizio Comune-Amat non può produrre a mio avviso nessun effetto immediato sui cittadini dal momento che il contratto riguarda obblighi reciproci tra l’Amministrazione e l’azienda partecipata. Le tariffe, inoltre, necessitano di un apposito regolamento (che il Consiglio non ha mai votato) e devono essere tra l’altro approvate prima del Bilancio “di previsione”, rappresentandone anzi un allegato indispensabile per lo stesso Bilancio. Invece le tariffe relative alle Ztl non sono supportate da alcun regolamento e soprattutto sono state introdotte dopo la votazione del Bilancio, e come tali non possono produrre alcun effetto immediato. A mio avviso, pertanto, nessuna variazione delle tariffe esistenti (per esempio relative a parcheggi e zone blu) può essere imposta ai cittadini prima dell’approvazione del prossimo Bilancio 2016.
Inoltre il contratto di servizio appare in evidente contrasto con lo stesso Piano generale del traffico urbano, approvato nel 2013 dal Consiglio, e per il quale, in una fase di prima applicazione, doveva essere prevista eventualmente una sola Ztl (quella relativa al centro storico), mentre il contratto di servizio sembra riferirsi ad un’area molto più vasta e che riguarda anche la Ztl 2 (o “B”). Ritengo che il contratto di servizio non possa modificare il Pgtu, per cui le tariffe per la zona B, finché non viene rivisto il Pgtu, non sono in ogni caso dovute. Inoltre, sempre in sede di Pgtu, era stata imposta l’adozione, con un mio emendamento, di misure rivolte all’abbattimento delle barriere architettoniche e all’istituzione di parcheggi gratuiti, zone bianche e zone rosa. Anche di questa previsione sembra non esserci traccia nel contratto di servizio con Amat.
Da ultimo si osserva che, inverosimilmente, il nostro Pgtu non prevede neanche il sistema tranviario, ed anzi esiste un mio emendamento che invitava la Giunta già nel 2013, in sede di redazione del Put – provvedimento che non mi risulta sia stato adottato – a introdurre il sistema del tram per armonizzarlo, più in generale, con il piano della mobilità cittadina. Credo, infine, che i cittadini abbiano numerosi elementi per presentare un ricorsi vittoriosi contro le tariffe della Ztl, e da questo punto di vista ritengo che l’Amministrazione sia stata poco prudente e stia mettendo seriamente a rischio non solo la stessa funzionalità del tram, ma anche, più in generale, la regolare organizzazione dell’Amat.
Nadia Spallitta
vicepresidente vicaria
del Consiglio comunale di Palermo
Vedi anche: Ricorso contro le Ztl “A” e “B” (Link a Facebook)