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Il bando del Comune di Palermo che intende affidare a privati chioschi e magazzini di sua proprietà in cambio di un canone di concessione solleva un polverone. A scatenare le polemiche il fatto che l’amministrazione non ha ancora pubblicato l’elenco dei beni disponibili. Su questa motivazione fanno leva il vicepresidente del consiglio comunale Nadia Spallitta che chiede «la sospensione dell’avviso, pubblicato sul sito istituzionale» e il M5s che, attraverso il deputato regionale Claudia La Rocca, si rivolgerà all’Anac, Autorità nazionale anticorruzione, guidata da Raffaele Cantone.
Dal canto suo, l’amministrazione ha spiegato il perché dell’assenza della lista degli immobili nell’avviso che scade il prossimo 15 febbraio. «I motivi di riservatezza di questi dati – ha detto l’ assessore al Bilancio, Luciano Abbonato – sono legati ad una necessità di limitare al massimo il rischio di occupazione degli immobili o di atti vandalici come verificatosi nel recente passato». La stessa ratio viene utilizzata dal Comune, per esempio, quando bisogna assegnare ai senzacasa gli appartamenti confiscati alla mafia. Per Nadia Spallitta però «la procedura risulta viziata perché il bando viola il regolamento comunale vigente sulla concessione di beni demaniali e del patrimonio indisponibile, secondo cui se il Comune vuole dare in concessione dei beni deve pubblicare un avviso pubblico con tutti i dati identificativi degli immobili per assicurare la massima trasparenza».
Ieri sera in una nota il sindaco Leoluca Orlando e dell’assessore Abbonato hanno affermato: «I beni stessi saranno conosciuti dagli aventi diritto che riceveranno, con una innovativa procedura interamente telematica, tutti i dati necessari. Speriamo quindi che i sospetti dei deputati grillini siano fugati, credendo che non fossero altri gli obiettivi della loro iniziativa».