L’Amministrazione continua a disattendere il mandato elettorale che le è stato conferito. Noi credevamo di votare un’alternativa a Cammarata e invece vengono ancora proposti gli stessi atti della precedente Amministrazione, in perfetta continuità e sintonia. Le Ztl, le multe notificate con ditte private, le targhe alterne, sono provvedimenti della precedente Giunta, oggi imposti alla città senza neanche l’avvio di processi partecipativi, indispensabili in settori che coinvolgono anche l’economia cittadina.
Il procedimento dell’Amministrazione, per altro, appare illogico e sicuramente dispendioso. Dopo aver dichiarato la propria sintonia rispetto alla sospensione delle Ztl da parte del Tar e dopo aver provveduto al rimborso dei pass già rilasciati, alla dimissione di tutta la relativa cartellonistica – dando quindi esecuzione all’ordinanza del tar -, l’Amministrazione ha anche riesumato un provvedimento dell’ex assessore Scoma (le targhe alterne) con le conseguenti e numerose multe irrogate ai cittadini, probabilmente ignari del nuovo-vecchio provvedimento.
A distanza di un mese l’Amministrazione ci ripensa e decide di proporre il ricorso al Cga, operando una scelta a mio avviso in ogni caso rischiosa. Se il Cga dovesse rigettare l’appello l’Amministrazione dovrebbe spiegare alla città perché mantiene le targhe alterne, ritenute dallo stesso assessore Giusto Catania inidonee per il contenimento dell’inquinamento. Se il Cga dovesse accogliere l’appello l’Amministrazione dovrebbe affrontare nuovamente l’organizzazione e i costi per il rilascio di nuovi pass, con procedure lunghe che si definirebbero a ridosso dell’udienza di merito davanti al Tar e con il rischio, se il Tar dovesse confermare l’ordinanza, di dovere rimettere di nuovo tutto in discussione (con enorme e ingiustificato aggravio di costi).
A mio avviso, quindi, l’Amministrazione più correttamente – trattandosi di pochi mesi – dovrebbe attendere la decisione di merito del Tar e adottare poi tutte gli opportuni provvedimenti. A ciò si aggiunga che i dati forniti dalla Rap in relazione agli ultimi mesi sconfessano la necessità delle Ztl, che mantengono per gli altri profili tutte le criticità che hanno portato alla loro sospensione. Più precisamente, a dicembre 2015, data di introduzione delle tariffe per le Ztl, in nessuna delle centraline interne si registravano sforamenti oltre la soglia consentita che è pari a 50 μg/m3, sforata nella zona Castelnuovo (probabilmente anche a causa dei lavori in corso per l’anello ferroviario, restringimenti di carreggiata e traffico in generale) per 12 volte a fronte del limite consentito pari a35 volte l’anno.
Alla luce di questi elementi è probabile che a Palermo ci siano aree altamente inquinate, ma non sono quelle indicate dall’Amministrazione. Per cui i provvedimenti proposti non raggiungono l’obiettivo di legge e anzi c’è il rischio che si incrementi l’inquinamento in altre parti della città già compromesse e in relazione alle quali nessun provvedimento viene oggi preso. L’Amministrazione ha tutti gli strumenti a sua disposizione per adottare scelte ponderate e non si giustifica il ricorso giurisdizionale per un soggetto politico che invece dovrebbe contemperare i diversi interessi coinvolti e ascoltare la voce della città.