Il Consiglio comunale ha approvato in variante urbanistica un progetto di opera pubblica per l’eliminazione degli scarichi fognari nel canale di Boccadifalco adottando un atto che, pur essendo utile e opportuno sotto il profilo ambientale, presenta numerose criticità. Il progetto, che sembrerebbe sia stato conferito a trattativa privata nel 1997, ha oggi un valore di circa 9 milioni di euro, di cui un milione per competenze tecniche. Dubito che sia corretto conferire o confermare appalti di servizi di valore europeo senza la preventiva gara di evidenza pubblica (che in questa materia è diventata obbligatoria dal 2006).
Inoltre è giuridicamente irrituale che un procedimento possa durare quasi vent’anni, senza che peraltro vengano accertate le eventuali responsabilità – interne o dei professionisti incaricati – per tale ritardo. Tra l’altro, trattandosi di una variante in quanto l’intervento non è previsto dal vigente Piano regolatore generale, si dovrebbero applicare le norme sulle varianti urbanistiche. Queste ultime impongono la pubblicazione degli atti anche sulla Gurs e prevedono la possibilità di presentare opposizioni e osservazioni (che nella fattispecie non sono state consentite), anche da parte di soggetti terzi diversi dai proprietari espropriati.
Un’ulteriore anomalia: pur approvando un progetto definitivo di un’opera pubblica del valore di circa 9 milioni, nella delibera manca il parere contabile e anzi si sostiene che l’atto non comporti spese. In mancanza di copertura finanziaria contestuale all’atto, a mio avviso, il provvedimento va considerato nullo e in violazione delle norme di contabilità. Sembrerebbe infatti che l’opera sia stata inserita in una programmazione finanziaria, ma al momento non risulta dall’atto se sia stato emesso il decreto di finanziamento. Da qui a mio avviso la possibile nullità dell’atto.
Infine, indipendentemente dall’anomalo percorso di un progetto che vede la luce dopo vent’anni, non è chiaro se gli scarichi fognari che si riversano oggi nel canale Boccadifalco – che dovrebbe contenere solo acque bianche – siano stati autorizzati o siano abusivi. In quest’ultimo caso sarebbe opportuno avviare le relative procedure sanzionatorie, anche di natura economica, con l’obiettivo di evitare un possibile danno all’erario. Trasmetterò gli atti alla Corte dei conti ed anche all’assessorato regionale per verificare, pur trattandosi di una variante, se sia necessaria la Vas-Via.
la vicepresidente vicaria
del Consiglio comunale di Palermo
Nadia Spallitta