A Palermo ci sono oltre 7 mila famiglie per le quali c’è un urgente bisogno abitativo. Ma almeno altre 12 mila sono quelle che hanno diritto ad un alloggio popolare. Circa 20 mila famiglie, dunque, sono senza un tetto sopra la testa e alle quali il Comune di Palermo avrebbe dovuto garantire una nuova casa. Ma dalla teoria finora non si è ancora passati ai fatti.
Dati allarmanti che diventano ancora più gravi se si considera che sono cifre che risalgono al 2002 per cui è verosimile che nell’arco di questi 7 anni i numeri siano aumentati. A denunciare lo stato delle cose è l’Ance di Palermo, associazione costruttori edili ed affini del capoluogo siciliano, che lamenta << l’immobilismo e la totale apatia delle istituzioni politiche – dice il presidente dell’associazione Giuseppe Di Giovanna – locali e regionali. E’ da anni, infatti, che denunciamo quanto siano sordi i politici e come in questo modo non soltanto si perdano sostanziali finanziamenti statali e abbattimenti del 70 % sugli interessi, che darebbero boccate di ossigeno a migliaia di famiglie. Ma sembra che tutto ciò non importi a nessuno se si considera che per il terzo anno consecutivo probabilmente il comune di Palermo non presenterà entro dicembre il piano di variante urbanistica>>. Tutto è bloccato nel passaggio “burocratico” tra la commissione urbanistica del consiglio comunale e Sala delle Lapidi. <<Abbiamo saputo – continua – l’autunno scorso che finalmente dopo anni e anni di lavoro, la commissione urbanistica aveva individuato il fabbisogno abitativo. Bene: il passaggio successivo sarebbe stato quello di portarlo in aula per farlo approvare. Un passaggio tecnico con cui si sarebbe preso atto ufficialmente dell’esistenza del problema.>> ma questa discussione, nonostante sia all’ordine del giorno non è mai avvenuta…evidentemente non c’è la volontà politica di fare emergere questa problematica…(continua) Sull’argomento interviene anche il consigliere comunale Nadia Spallitta. <<Ho varie volte presentato la questione in Consiglio Comunale – dice – chiedendo con degli emendamenti, di utilizzare parte delle centinaia di immobili dismessi per ospitare le famiglie che tutt’ora si trovano nei container. Le stesse famiglie, con piccoli lavori di ristrutturazione, avrebbero provveduto al ripristino di tali immobili. Questa mia proposta non ha avuto, inverosimilmente, il sostegno di nessuno>>. Nei prossimi giorni, tuttavia, il consigliere Spallitta si ripropone di presentarla come delibera di iniziativa consiliare. <<Al fine di evitare eventuali speculazioni edilizie e la svendita – continua – a cifre irrisorie degli edifici del centro storico dismessi dall’Amministrazione Comunale, ho deciso di pubblicare il testo integrale della delibera e dell’elenco di tutti gli immobili, affinché chiunque possa partecipare all’acquisto>>.