SPALLITTA: l’ordinanza del TAR autorizza le spese non necessarie né indispensabili, limitando l’indirizzo del Consiglio Comunale.
<<Il Consiglio Comunale, nel mese di agosto, con un emendamento al bilancio aveva sospeso tutte le spese che non fossero necessarie ed indispensabili, nelle more della predisposizione ,da parte della giunta della delibera di assestamento del bilancio, in occasione della quale il Comune avrebbe avuto maggiore contezza della situazione contabile e di cassa, anche alla luce dei continui rilievi della Corte dei conti rivolti a conseguire un taglio delle spese superflue e non indispensabili.
Senonché il Tar, accogliendo un irrituale ricorso del Sindaco, sospende il provvedimento del Consiglio Comunale e di fatto autorizza l’avvio a nuove spese non indispensabili né utili, che del resto hanno caratterizzato in tutti questi anni l’Amministrazione Cammarata, determinando lo svuotamento di alcuni capitoli (vedi la voce “spese sociali”), oppure l’indebitamento delle aziende come l’AMIA. Mi stupisce l’ordinanza del TAR per vari motivi, intanto perché l’emendamento del Consiglio Comunale era temporaneo e quindi inidoneo ad arrecare danni gravi ed irreparabili, inoltre l’emendamento era legato all’assestamento la cui delibera deve essere portata in Consiglio su proposta del Sindaco. In altre parole, è il Sindaco stesso che eventualmente, ritardando l’approvazione dell’assestamento di bilancio di sua competenza, determina proprio quel danno grave e irreparabile che lamenta. A questo si aggiunga che né io né nessuno dei consiglieri ha mai ricevuto una formale notifica di questo ricorso e che il Consiglio Comunale non è un organo con una propria personalità giuridica distinta dal Comune, infatti i ricorsi contro il Consiglio vengono fatti al Sindaco in quanto unico rappresentante legale del Comune e anche del Consiglio. Vorrei capire poi in quale sede il presidente del consiglio, Alberto Campagna (unico soggetto al quale è stato notificato il ricorso) è diventato il rappresentante legale dei consiglieri comunali. Infine, la decisione del TAR è un brutto precedente perché non tiene conto dei poteri di indirizzo politico e di programmazione che sono del Consiglio – di cui questo emendamento oggi sospeso era manifestazione – e che da questo momento potranno essere sistematicamente disattesi, se scomodi, dall’Amministrazione, utilizzando proprio questa ordinanza. Valuteremo se presentare un ricorso al Consiglio di giustizia per salvaguardare le nostre prerogative.>>
Nadia Spallitta – capogruppo di Un’Altra Storia