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sabato, 27 luglio 2024
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Nadia Spallitta

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Clamorosa sentenza del tribunale di Palermo. Nelle Comunali 2007 ci furono i brogli.

Clamorosa sentenza del tribunale di Palermo. Nelle Comunali 2007 ci furono i brogli. Le elezioni potrebbero essere annullate
 
 I brogli elettorali alle elezioni comunali di Palermo del maggio 2007 ci sono stati. Nel tardo pomeriggio di giovedì 22 ottobre, lo ha stabilito con una sentenza il Tribunale penale di Palermo. Dure le condanne comminate dalla corte ai protagonisti scoperti dalla Digos a truccare l’andamento delle elezioni.

Il giudice per l’udienza preliminare  Ettorina Contino, ha condannato quattro dei sei imputati accusati dei brogli nelle elezioni comunali di Palermo del 2007. Per il gup i quattro avrebbero falsificato le preferenze su diverse schede elettorali per favorire alcuni candidati alle amministrative.
 
Dunque è stata accolta la richiesta del pubblico ministero Maria Forti e ha condannato a 4 anni e sei mesi Gaspare Corso, candidato al Consiglio comunale con la lista di centrodestra “Azzurri per Palermo" e 4 anni e 20 giorni Vito Potenziano, candidato al Consiglio circoscrizionale.
 
Tre anni e 2 mesi, invece, sono stati inflitti a Giovanni Maria Profeta e 3 anni e 20 giorni a Gaetano Giorgianni, entrambi presedenti di seggio. Assolti, invece, la cognata di Gaspare Corso, Silvana Lo Franco e Francesco Paolo Teresi, anche lui candidato nella lista “Azzurri per Palermo, che appoggiava l’elezione del sindaco Diego Cammarata.
 
Il gup Ettorina Contino ha anche deciso una provvisionale immediatamente esecutiva di 1000 euro per le parti civili: i consiglieri comunali del gruppo "Un’altra storia" Antonella Monastra e Nadia Spallitta, difese dall’avvocato Maurizio Cicero, gli esponenti dell’Italia dei valori  Fabio Giambrone, Fabrizio Biondo, Manfredi Lombardo, Fabrizio Ferrandelli, Cesare Mattaliano e Leoluca Orlando.
 
Per la liquidazione del danno il gup ha rinviato al giudice civile. “A quanti hanno guardato, con ostilità e sufficienza, le mie denunce penali – dice Leoluca Orlando, portavoce nazionale di Idv – non resta che far presente che oggi è arrivata la conferma in sede giudiziaria  di reati commessi da sostenitori del sindaco Cammarata durante le elezioni amministrative di Palermo nel 2007".  "Quelle elezioni furono caratterizzate – aggiunge  – tanto da numerose ipotesi di reato quanto da brogli e irregolarità sostanziali, tutti a favore di Cammarata proclamato sindaco".
 
 "Per rispetto della libertà e volontà degli elettori continueremo – conclude Orlando- a coltivare tutte le azioni penali già intraprese e pendenti, ricordando che siamo in attesa della sentenza del Tar che, dopo aver riscontrato documentalmente fondate le denunce di illegittimità sostanziale dell’intera procedura, annulli l’elezione di un sindaco tanto dannoso per la città quanto abusivo".
 
“Le denunce dell’Idv sui reati commessi da sostenitori del sindaco Diego Cammarata non erano infondate, – dice il senatore Fabio Giambrone –  e oggi è arrivata la conferma dal tribunale penale. Ma non è ancora tutto. Restiamo in attesa della sentenza del Tar e ci auguriamo che la democrazia possa avere la meglio sugli abusi di un sindaco e di un partito che in campagna elettorale ne ha combinate di tutti i colori, fregandosene della reale volontà dei cittadini".
 
Al Tar, a questo punto, si riapriranno questioni giuridiche non irrilevanti.
 
La prima, fa riferimento al principio giuridico che va tutelata la libertà di voto, e la legalità degli scrutini dei cittadini, che concorrono a garantire insieme la legittimità del voto e dei risultati elettorali. Tesi contestata, allora, da Forza Italia, che riduceva l’accaduto ad un problema di soli numeri e percentuali nel distacco finale tra i due candidati a Sindaco. Per cui era andato avanti il ragionamento, poco attento alla legittimità: che considerato che la verifica sui brogli in alcune sezione aveva stabilito che quelli “dubbi” riguardavano solo poche centinaia di schede, non potevano affatto sopravanzare il dato oggettivo che Cammarata aveva battuto Orlando per oltre diecimila voti.
 
A questa tesi, aveva ribattuto e ribatte l’Idv, che il plenum che elegge qualcuno alle elezioni deve essere “perfetto”, non può essere parziale, nulla importa se di poco o di molto. “Inoltre – fa notare il consigliere comunale Idv Elio Bonfanti in una dichiarazione raccolta da Ignazio Panzica – è molto probabile, che se si procedesse ancor oggi alla verifica sull’esito delle elezioni, allargandola a tutte le schede e a tutti i verbali riepilogativi,secondo me, si potrebbero scoprire molte migliaia di voti altrettanto “combinati”, come quelli individuati a Cruillas. Con le certe conseguenze del caso: la ripetizione delle elezioni comunali. Tralatro, in quelle elezioni del 2007, in molti (candidati e non, di destra e di sinistra) abbiamo avuto l’impressione che, in molte borgate, i galoppini elettorali di pezzi del centrodestra avessero effettivamente esagerato in illegalità, persino pure agli esempi passati della più becera storia delle elezioni a Palermo”.




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