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sabato, 23 novembre 2024
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Nadia Spallitta

Ultimo aggiornamento

Palermo – Una struttura da 6 milioni di euro per un riciclaggio ancora bloccato

PALERMO – Mentre la città e i comuni della provincia boccheggiano sommerse dai rifiuti e l’avvio del progetto pilota della raccolta porta a porta, appare destinato irrimediabilmente a slittare, in via Partanna Mondello al civico 54 si consuma un mistero. Lì giace un impianto per il trattamento dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata.
Una struttura pressoché completata nel 2005, collaudata nel 2008 e da allora mai entrata in funzione. Il costo? Quasi 6 milioni di euro, in gran parte a carico dell’Agenzia regionale per i rifiuti e per il 9% a carico dell’Amia. Uno spreco nella città in cui la raccolta differenziata è ferma al 5% e in cui l’azienda dei rifiuti è sull’orlo del fallimento.

“Invece di valorizzare e ricavare risorse economiche dalla raccolta differenziata – denuncia Nadia Spallitta, capogruppo di Un’Altra Storia a Sala delle Lapidi – pur avendone i mezzi e gli impianti, conferisce a società terze la raccolta differenziata, che tra l’altro solo in piccola parte esegue direttamente”.

Dalla risposta a un’interrogazione presentata dalla Spallitta e dalla sua collega di partito Antonella Monastra, emerge infatti come la raccolta differenziata di carta, plastica, vetro e metalli venga appaltata all’esterno per un importo complessivo che supera i 2 milioni di euro. Lo stesso dicasi per il servizio di stoccaggio dei rifiuti, del valore di 1,3 milioni euro, appaltato nel 2007 ad una società esterna.

“Il tutto – incalza la Spallitta – mentre i nostri impianti rimangono fermi e i mezzi a disposizione per la raccolta differenziata (circa 70 autocarri e 45 compattatori) probabilmente in parte sono inutilizzati. Non è ben chiaro, dunque, come si possa procedere ad un risanamento dell’Amia che non sia accompagnato dalla capacità di rendere realmente produttivi alcuni settori come quello della raccolta differenziata, servizio importantissimo anche sotto il profilo delle entrate che, ad oggi, vengono registrate per lo più in capo ai privati e non già a favore dell’azienda pubblica”.

E dall’Amia, cosa rispondono? “Mancano ancora alcune autorizzazioni, per la prevenzione degli incendi e lo scarico delle acque, oltre all’agibilità – spiega il presidente dell’Amia, Gaetano Lo Cicero – Speriamo che possa aprire entro la fine dell’anno”.
Lo scorso mese di aprile, da via Nenni ci avevano detto che la struttura sarebbe entrata in funzione entro l’estate. Speriamo che sia la volta buona.
 

 
Caratteristiche. Ecco a che cosa serve l’opera
 
PALERMO – L’impianto di Partanna Mondello è composto da due distinte linee di selezione: la “Linea di trattamento frazione cartacea”, da 29.900 tonnellate/anno, e la “Linea trattamento plastiche-metalli”, da 14.500 tonnellate/anno. Il progetto fu approvato e finanziato con ordinanza commissariale del 2002. L’intervento si articolava in due distinti appalti per le opere civili e per la fornitura in opera dell’impianto di selezione vero e proprio. Le opere civili furono appaltate nel 2003. I lavori avrebbero dovuto essere ultimati entro l’anno 2004 per consentire l’ingresso in cantiere della ditta alla quale era stata affidata la fornitura in opera dell’impianto. Il montaggio dell’impianto iniziò nel maggio del 2005 e fu completato nel dicembre dello stesso anno. A quella data restavano tuttavia da completare ancora le opere civili accessorie. Nelle more dell’attivazione dell’impianto, il Comune ha appaltato a ditte esterne – sostanzialmente tre – il trattamento dei rifiuti.




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