PALERMO – Passa in commissione il Piano regolatore del Porto e il fronte anti-Cammarata si spacca. La Commissione Urbanistica ha approvato il contestato Prg che ridisegna il fronte-a-mare e l’atto che individua le aree bersaglio, un provvedimento che giaceva sui tavoli dell’organo consiliare da oltre un anno e mezzo e che tante critiche in questi mesi ha sollevato.
“Le aree bersaglio – accusa la Spallitta – che vanno da Borgo Vecchio al centro storico, dall’area Sampolo all’ex Chimica Arenella, vengono indicate senza che si conoscano gli elementi tecnici, i dati statistici e la programmazione economico-finanziaria che ha portato a questa individuazione, che privilegia lo sviluppo di aree centrali abbandonando totalmente la periferia. Per di più, da un lato con questo atto si sana lo stravolgimento del territorio e la cementificazione dell’area di Sant’Erasmo, dall’altro non si acquisisce la preventiva e obbligatoria valutazione ambientale e strategica, ed infine si prevedono progetti, studi, approfondimenti, quindi consulenze, e nessuno si preoccupa di rifare l’impianto fognario e di investire nelle opere di urbanizzazione primaria, totalmente assenti come le frane e le inondazioni hanno evidenziato”.
La battaglia si sposta ora a Sala delle Lapidi. Il capogruppo dell’Idv, Fabrizio Ferrandelli, si augura che in aula la frattura politica possa essere sanata “con emendamenti di spessore” ad un piano che “rischia di dare vita ad una cementificazione speculativa, intaccando anche la foce dell’Oreto”.
I consiglieri democratici, dal canto loro, ribadiscono la linea assunta e spiegano le ragioni del voto sulle aree bersaglio: “Sarebbe stato assurdo – dicono Maurizio Pellegrino e Rosario Filoramo – approvare un’intesa sul Prg del Porto senza curarsi delle conseguenze sulla parte di città che di porto vive o che con il Porto potrebbe positivamente interagire. La proposta di delibera tiene conto delle modifiche introdotte dal nuovo assessore al Centro storico, che si è fatto carico delle nostre preoccupazioni di evitare che si adottassero decisioni di merito sulle aree bersaglio”.