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domenica, 24 novembre 2024
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Nadia Spallitta

Ultimo aggiornamento

In attesa di una casa da 22 anni

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casa2.jpgEssendone stata autorizzata, ho deciso di pubblicare la lettera che il signor R.M. ha inviato anche al nostro gruppo (Un’Altra Storia), con la quale racconta la sua inverosimile vicenda durata 22 anni e che ad oggi non ha trovato ancora nessuna soluzione. Ritengo che il soddisfacimento del diritto all’alloggio, che la Costituzione indica tra quelli fondamentali, sia indispensabile per garantire anche l’esercizio delle libertà democratiche e per tutelare la dignità dell’individuo. E’ indubbio che questa Amministrazione non ha saputo dare nessuna risposta ad un problema così delicato e si è dimostrata incapace di risolvere adeguatamente questo annoso problema. Invece di continuare a dismettere il proprio patrimonio immobiliare, avrebbe potuto riconvertirlo da anni, ottemperando a precisi obblighi di legge. Ugualmente meglio avrebbe potuto gestire il patrimonio confiscato ai mafiosi.


Nadia Spallitta – capogruppo di Un’Altra Storia
Il sottoscritto  R.M., chiede di essere aiutato  per risolvere una storia infinita di ben 22 anni, (una via crucis) per avere  riconosciuto  il diritto  ad  una casa da parte del Comune di Palermo.

PREMESSO

In data 2 aprile 1985, il Comune di Palermo bandiva un concorso per coppie anziane e di nuova formazione, essendo sposato da un paio di mesi e quindi rientrando nei requisiti del bando partecipavo a tale concorso. Successivamente a seguito di una graduatoria l’amministrazione nel 1987 mi ha assegnato il primo alloggio, che però, non mi e’ stato mai consegnato in quanto occupato da altre persone.
Successivamente in aprile 1990, il comune mi riassegna un nuovo alloggio, ancora in costruzione, ma in fase di completamento.
Passarono quattro anni quando il comune a seguito di un mio sollecito scritto mi disse che l’impresa costruttrice era fallita, e che appena i lavori erano ultimati ne ero informato.
Dopo alcuni anni il comune non tenendo conto degli alloggi già assegnati decide di variare il progetto facendo uffici, e quindi io dovevo attendere un ulteriore assegnazione di un altro alloggio, ma, non c’erano alloggi disponibili.
Nel 2001 dopo aver scritto delle lettere di sollecito, l’assessore allora preposto Calogero Corrao mi disse verbalmente che la mia situazione forse era in prescrizione e quindi doveva sentire un parere da parte dell’avvocatura comunale.
Giunto all’esasperazione decisi di rivolgermi al Giornale di Sicilia e di scrivere una lettera al sindaco Cammarata, il giornale pubblicò un articolo e fece intervenire in trasmissione “ditelo a RGS” l’assessore Corrao, dove mi confermò quello che mi aveva detto verbalmente, ma, mi disse che dovevo ricevere una nota scritta entro 60 gg. per la risoluzione del problema (ancora oggi attendo…), contemporaneamente  la lettera scritta al sindaco con relativo protocollo di entrata e’ caduta nel vuoto in quanto non ho mai avuto nessuna risposta.
A seguito di tutto ciò mi sono rivolto ad un legale, e dopo aver fatto tanta strada di tutta questa via crucis, il comune a marzo del 2007 mi assegna l’ennesimo alloggio, ma, la situazione e’ sempre la stessa: e’ occupata  abusivamente da altre persone, si attende che il comune faccia lo sgombero.
In definitiva io penso che questa Amministrazione comunale mi abbia leso un diritto dimostrando ai cittadini rispettosi della giustizia e corretti un comportamento inammissibile e non più tollerabile.




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