dall’agenda dell’antimafia …
In una serie di rapporti redatti tra il 1898 e il 1900 il questore di Palermo Ermanno Sangiorgi ha tracciato una mappa particolareggiata della mafia a Palermo. Scriveva in un rapporto dell’8 novembre 1898:
l’agro palermitano […] è purtroppo funestato, come altre parti di questa e delle finitime province, da una vasta associazione di malfattori, organizzati in sezioni, divisi in gruppi: ogni gruppo è regolato da un capo, che chiamasi capo-rione, e, secondo il numero dei componenti e la estensione territoriale, su cui debba svolgersi la propria azione, a questo capo-rione viene aggiunto un sottocapo, incaricato di sostituirlo nei casi di assenza o di altro impedimento. E a questa compagine di malviventi è preposto un capo supremo.
1960. Nei pressi di Termini Imerese (Palermo) sui binari della ferrovia viene trovato il corpo senza vita di Cosimo Cristina che aveva fondato un foglio locale ed era corrispondente del giornale “L’Ora “ di Palermo. Si era occupato di varie inchieste e in particolare della vicenda dei frati di Mazzarino, processati e condannati per i loro rapporti con mafiosi. Si parlò di suicidio, successivamente furono denunciati come responsabili del delitto alcuni mafiosi della zona, ma la denuncia non ebbe seguito.
1971. A Palermo uccisione del procuratore della Repubblica Pietro Scaglione e dell’autista Antonino Lo Russo. Scaglione era stato chiamato in causa per le vicende relative alla sparizione di Luciano Liggio, ma con sentenza passata in giudicato, dopo la conferma della Cassazione, è stato riconosciuto che si era <<attivamente adoperato per l’arresto del Liggio>> e aveva preso <<numerose iniziative>> a carico dello stesso capomafia.