La Terza commissione ha incontrato in audizione il consiglio d’amministrazione dell’Amap per esaminare il budget 2016 della società dall’analisi del quale emergono talune criticità. La società comunale che si occupa del servizio idrico registra nel 2014 un valore della produzione (entrate) di circa 83 milioni di euro e nel budget 2016 entrate per 96 milioni e 500 mila euro circa. Tale incremento è determinato dall’aumento delle tariffe dell’acqua per 12 milioni e 700 mila euro circa che, tradotto in termini di maggiori costi per i 120 mila utenti palermitani, significa una maggiore spesa nelle bollette per l’acqua di circa 100 euro.
Il collegio sindacale ha considerato un’anomalia questo aumento tariffario, già applicato nel corso del 2015, che sembrerebbe non essere stato ancora approvato dai competenti organismi della Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico. Per cui non è ben chiaro come possa l’ente avere riscosso un incremento della tariffa senz’avere avuto l’approvazione e se non si corra il rischio, con i conseguenti danni all’erario, di dovere un domani restituire le maggiori somme già riscosse e utilizzate, probabilmente, sia per coprire i maggiori oneri derivanti dal trasferimento di personale da Amia Essemme ad Amap, sia per coprire i maggiori costi legati al subentro ad Aps nella gestione del servizio idrico per molti comuni della provincia di Palermo.
Tra l’altro, con aggravio sulle casse comunali, ad Amap sono stati anche conferiti per aumento di capitale circa 5 milioni di euro. Complessivamente nel citato budget 2016 si prevedono circa 23 milioni di costi per servizi, 800 mila euro per godimento di beni di terzi (ivi compresi fitti passivi e canoni) e circa 49 milioni di euro per il personale (con un aumento di costi rispetto al 2013 di ben 7 milioni di euro, dovuto probabilmente in parte al trasferimento di 164 lavoratori provenienti dalla Rap).
Tra i costi per servizi: circa 9 milioni di euro per l’energia elettrica, 700 mila euro per lo smaltimento di rifiuti, 2 milioni di euro come costi di gestione degli invasi della provincia (Piana degli Albanesi, Poma e Rosa Marina) e 1,5 milioni per la manutenzione della rete fognaria. Anche questa società, pur in costanza di precisi divieti dal Consiglio comunale, ha conferito incarichi e consulenze esterne. Nel sito, aggiornato al 1 gennaio 2014 e quindi allo stato attuale non conforme alle vigenti norme in materia di trasparenza, viene pubblicato un elenco di ben 55 incarichi esterni, in relazione ai quali non è ben chiaro quali siano state le modalità di selezione dei professionisti e soprattutto le ragioni di affidamenti esterni in presenza di uffici amministrativi, tecnici e legali dell’Amap.
Al budget viene allegato un piano di investimenti del valore di 35 milioni di euro, di cui 26 milioni a carico dell’Amap, legato alla necessità di intervenire su acquedotti e impianti vetusti, alcuni risalenti agli anni ’60 e altri alla fine degli anni ’80. Della loro manutenzione e ristrutturazione dovrebbe farsi carico l’Amap. In relazione a queste somme, tuttavia, non è ben chiaro quale sarà l’effettiva fonte di finanziamento, considerato che spesso i comuni della provincia non sono stati in grado di riscuotere le tariffe legate al servizio idrico e che ad oggi non vi è certezza, quindi, sulle entrate che deriveranno dall’estensione del servizio idrico ai comuni del Palermitano.
E’ previsto inoltre un piano di assunzioni che prevede l’immissione in ruolo di parte dei lavori dell’azienda Aps, in atto gestita in affitto dall’Amap, in numero proporzionale ai comuni le cui reti idriche saranno gestite dalla società partecipata palermitana.
La vicepresidente vicaria
del Consiglio comunale di Palermo
Nadia Spallitta
- Scarica il pdf del budget Amap 2016