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domenica, 22 dicembre 2024
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Nadia Spallitta

Ultimo aggiornamento

Ambiente, varianti “semplificate”: sbagliato non ascoltare i cittadini

Il promontorio sopra Boccadifalco

Il Consiglio comunale ha adottato in questi giorni, con procedura d’urgenza, due varianti urbanistiche “semplificate” proposte dall’assessore Emilio Arcuri. In particolare, una prima delibera ha ad oggetto la realizzazione di interventi finalizzati alla mitigazione del rischio crollo delle pareti sovrastanti l’abitato di Boccadifalco. Il progetto preliminare era stato redatto da professionisti esterni nel 2005, per un importo di 7 milioni di euro, in parte finanziati con fondi ministeriali. L’altra delibera ha per oggetto la messa in sicurezza della parete rocciosa di Monte Gallo: un progetto preliminare redatto nel 2004 del valore di circa 3 milioni di euro.

La procedura seguita è stata quella della variante urbanistica “semplificata” (approvazione di progetto di opera pubblica in variante da parte del Consiglio comunale), prevista tra l’altro dal Testo unico sulle espropriazioni, dal momento che la realizzazione degli interventi comporterà talune espropriazioni non previste dal Piano regolatore generale. In aula si è acceso il dibattito sulla necessità da me sostenuta di consentire la più ampia partecipazione dei cittadini, seguendo il procedimento tipico delle varianti e consentendo quindi: pubblicazione degli atti, presentazione di opposizioni e osservazioni, trasmissione dell’approvazione alla Regione.

Ritengo infatti che, data la delicatezza delle opere, la rilevanza degli importi e l’incidenza sul territorio degli interventi, fosse necessaria la massima trasparenza ed il possibile coinvolgimento delle associazioni per la tutela dell’ambiente. Del resto la vigente disciplina sulle varianti urbanistiche “semplificate” fa salve le disposizioni di legge in materia di partecipazione di chiunque ne abbia interesse (art. 11, ultimo comma, Dpr 327/2001), sulle quali tuttavia in aula non c’è stata uniformità di interpretazione. Anche le linee guida ministeriali sulle varianti semplificate indirizzano sostanzialmente verso questo tipo di procedura. La posizione del vicesindaco e dell’aula, invece, è stata di segno contrario ed è stato quindi bocciato il mio emendamento che prevedeva la pubblicazione degli atti ai sensi dell’art. 3 della Legge regionale 71/78 riguardante l’adozione di strumenti urbanistici.

In altri termini, pur in presenza di una variante urbanistica, sia pure peculiare e adottata con procedure speciali, non si procederà con l’acquisizione di opposizioni e osservazioni perché ritenute dall’Amministrazione, a mio avviso erroneamente, non previste per le varianti “semplificate”. Ciò a mio avviso in contraddizione con l’affermazione, tra l’altro sempre utile in questo settore, dei principi di massima trasparenza e partecipazione che hanno sempre caratterizzato l’intento dell’Amministrazione. Si tratta di un precedente negativo dal momento che, se passasse l’idea che per le varianti “semplificate” non è prevista la partecipazione dei cittadini – che in qualche modo può avere una valenza rilevante – si correrebbe il rischio di adottarle senza il coinvolgimento di cittadini e associazioni.

Chiederò un parere al Ministero dei Lavori Pubblici e all’assessorato regionale competente ed auspico che questa posizione di chiusura possa essere modificata garantendo alle realtà interessate la massima e piena partecipazione ai procedimenti amministrativi che riguardano il nostro territorio.

 




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