All’incontro erano presenti Nino Vicari, Piero Longo, Mariella Riccobono, Renato Palazzo, Renata Prescia, Maria Antonietta Spadaro, Bernardo Tortorici, Lelia Collura e Salvatore Butera.
Pubblichiamo il testo dell’appello del Forum delle Associazioni PER LA REVISIONE DEL PPE DEL CENTRO STORICO.
IL NOSTRO APPELLO PER LA REVISIONE DEL PPE DEL CENTRO STORICO
Pertanto si espongono, in proposito, alcune considerazioni espresse in seno al Forum delle Associazioni.
sul metodo: – impegnare l’amministrazione comunale a dare priorità indifferibile ad un processo di conoscenza dell’attuale stato di fatto del centro storico, da rappresentare sulla sua cartografia più aggiornata e da rendere pubblico, che comprenda:
1. il censimento della popolazione del Centro storico nelle sue componenti demografiche e socio-economiche
2. lo stato giuridico degli immobili, quanto a titoli di appartenenza e/o di fruizione
3. il censimento delle operazioni di recupero già effettuate da privati e dalla mano pubblica in attuazione del PPE, a partire dalla sua entrata in vigore
4. l’effettiva consistenza e lo stato d’uso degli immobili non ancora oggetto di interventi di recupero
sulle scelte di contenuto: impegnare l’amministrazione comunale alla definizione di alcune invarianti di principio pregiudiziali:
1. conferma del PPE nella sua impostazione di strumento che mira alla conservazione del patrimonio urbano-edilizio esistente
2. revisione delle categorie di intervento correlandole con l’effettivo stato d’uso e di conservazione del patrimonio edilizio esistente, abbandonando l’univoco riferimento alla configurazione architettonica rappresentata nel catastale del 1877.
3. stralcio di un piano esecutivo di “ricostruzione” per i vuoti risultanti dai bombardamenti bellici o da altre cause sui quali attivare progetti architettonici di qualità garantiti da concorsi pubblici e/o monitorati da èquipe di alto e indiscusso profilo culturale
4. introduzione, nei casi di edilizia a forte rischio (ruderi) e in assenza o renitenza dei proprietari, di meccanismi di attuazione sostitutiva, previa dichiarazione di pubblica utilità, individuando puntuali strategie di nuovo intervento pubblico-privato, da valutare caso per caso
5. definizione della dotazione dei servizi e la loro localizzazione in relazione ai fabbisogni della popolazione insediabile, concordando scelte di rifunzionalizzazione dei grossi edifici storici, attraverso conferenze di servizi tra le varie istituzioni proprietarie
6. definizione di un quadro di incentivi fiscali e burocratici per incoraggiare l’intervento privato
7. dotazione del PPE di un programma economico-finanziario esecutivo, che individui fabbisogni e fonti di risorse pubbliche e private per il futuro decennio.
Nel breve termine, in attesa della revisione del piano, adozione di opportune misure di salvaguardia a conferma della integrale validità del PPE.
AMICI DEI MUSEI, ANISA, DIMORE STORICHE, FAI, ITALIA NOSTRA, SALVARE PALERMO