Bufera sui fondi ad enti “amici” dei consiglieri
Mag 05, 2010Ufficio StampaRassegna Stampa
Comune. Erogati finanziamenti ad associazioni non trasparenti. Molte le reazioni dopo il servizio di Striscia
Dalla accusa di elezioni truccate nelle ultime amministrative all’appello di maggiore trasparenza fino alla richiesta insistente da parte di consiglieri e movimenti cittadini per le dimissioni del sindaco Diego Cammarata.
All’indomani del servizio del tg satirico Striscia la Notizia sui presunti finanziamenti concessi dal Comune di Palermo ai progetti presentati dai raccomandati, da parte della cittadinanza attiva e di una parte dell’opposizione a Sala delle Lapidi c’è un moto di sdegno e ribellione.
«Non sono in grado di affermare se – dice Davide Faraone del Pd – così come denunciato da Leoluca Orlando, alle scorse elezioni amministrative del Comune di Palermo, vi siano stati brogli elettorali da parte del centrodestra. Lo accerterà la magistratura. È certo, però, che il voto è stato sicuramente ‘drogato’, attraverso tutta una serie di atti e delibere di cui è stato fatto un uso di tipo clientelare ad uso e consumo del sindaco e dei suoi giannizzeri in Consiglio Comunale». «I numeri, in riferimento ai progetti approvati, sono significativi – aggiunge – soprattutto se si considera che, tutte queste operazioni, sono state condotte in maniera scientifica, in prossimità della campagna elettorale per il rinnovo del sindaco e del Consiglio. Nel progetto di ‘accoglienza e pro promozione del benessere a scuola’ sono state impiegate 286 persone e più di 400 nei ‘progetti’ di vigilanza nei mercati». Per il capogruppo di Un’Altra Storia Nadia Spallitta «sono centinaia gli atti su cui la Corte dei conti dovrebbe accertare le responsabilità degli amministratori che utilizzano il denaro illegittimamente e senza nessun beneficio per la collettività. Tra tutti la gestione irresponsabile degli impianti sportivi, l’esternalizzazione dei servizi a costi maggiorati, i 500 incarichi dati dal sindaco ad altrettanti consulenti, in modo poco trasparente e inutili>>.