La manovra di riequilibrio preannunciata ieri dal sindaco Diego Cammarata ai sindacati non convince in pieno l’opposizione, con l’Idv pronto anche a fare ostruzionismo in consiglio comunale. Per il consigliere del Mpa, Leonardo D’Arrigo, "l’allarme che si è voluto artatamente creare, annunciando prima 150 milioni e poi 50 milioni di squilibrio del bilancio 2009-2011 è stato usato per mettere in difficoltà il Consiglio comunale e i consiglieri".
"Se la manovra finanziaria che dovrà votare il Consiglio comunale sarà quella di recuperare 10-12 milioni di euro annuo per tre anni – aggiunge D’Arrigo – tutto si fa più semplice: facciamo innanzitutto i tagli sulle consulenze, sugli incarichi ad esperti e azzeriamo la cosiddetta pubblicità istituzionale, rendendo disponibili soltanto i fondi per i bandi e per le Gazzette Ufficiali". Il capogruppo dell’Idv, Fabrizio Ferrandelli, avverte: "Non permetteremo di votare in sede di Consiglio l’approvazione del riequilibrio di bilancio se non verrà prima approvata la delibera del centrosinistra che cancella l’aumento dell’addizionale Irpef, voluto da Cammarata e consentito da Berlusconi. Fa male il sindaco a cantare vittoria prima della battaglia dichiarando che destinerà i soldi dell’Irpef a coprire il buco che i suoi amici hanno causato in Amia". Anche per il consigliere di Un’Altra Storia, Nadia Spallitta, "le tasse non devono servire per coprire gli sprechi e la cattiva amministrazione: ancora non si ha certezza neanche sulla reale consistenza del disequilibrio che prima da 150 milioni è passato a 50 milioni, mentre oggi si parla per il 2009 di una manovra correttiva di 10 milioni di euro circa, che non rappresenta come tale una dichiarazione di disequilibrio reale e alla quale si poteva far fronte con una semplice delibera di assestamento del bilancio, peraltro obbligatoria per legge". "La manovra presentata ieri da Cammarata ai sindacati e che andrà in Consiglio comunale per l’approvazione è immorale. Sia chiaro che se le basi da cui si parte sono queste il dialogo è impossibile". Lo dice il capogruppo Pd al comune di Palermo Davide Faraone sul piano di rientro del bilancio comunale. "Non si può pensare – afferma Faraone – che la manovra si fondi sulla ‘speranza’ che i cittadini non chiedano il rimborso per la Tarsu pagata iniquamente negli anni precedenti. Questa volta non permetteremo che si proceda ai rimborsi solo a fronte dei ricorsi dei cittadini. Il sindaco deve smettere di pensare di essere più furbo dei cittadini onesti che pagano le tasse. Il procedimento di rimborso deve essere avviato dagli uffici in modo automatico attraverso la decurtazione del tributo 2010". "Per quanto riguarda l’Irpef 2009, sulla quale pende comunque la risoluzione del Tar, dovrà essere destinata alle casse del Comune e non all’Amia. Per l’Irpef 2010 – continua Faraone -, qualora non fosse previsto l’abbattimento al 4 per mille e quindi il ripristino del vecchio canone, il Pd darà battaglia in aula farà ostruzionismo. Il sindaco la smetta di pensare alle tasche dei cittadini come un bancomat da cui attingere per risolvere i problemi creati dalla sua cattiva amministrazione".