In questi giorni l’Assemblea regionale siciliana è chiamata a esprimersi su un emendamento interpretativo della l. reg. n° 9/2010 nella parte in cui prevede che, in sede di trasformazione delle società d’ambito in S.R.R. (Società di raccolta rifiuti), il personale in servizio alla data del 31 dicembre 2009, sia in virtù di procedure concorsuali che di accordi stragiudiziali, debba transitare presso le istituende S.R.R. Il problema riguarda circa 180 lavoratori, assunti dal Coinres alla fine del 2007 attraverso un’agenzia di collocamento, la Temporary (accreditata presso il Ministero del Lavoro) – i cui contratti a tempo determinato sono stati confermati a seguito di accordi sindacali -, che nel 2013 sono stati licenziati per asserite “carenze economiche del Coinres”. Per questi 180 lavoratori, nel corso di contenziosi conseguenti al licenziamento, è stata affermata la nullità dei relativi contratti per la mancanza delle procedure concorsuali necessarie per gli enti pubblici. A riprova di ciò, nel corso dei giudizi, è stata depositata una decisione della Corte dei Conti che non riguarda in alcun modo i predetti 180 lavoratori.
Secondo le vigenti disposizioni di legge (art. 35 e 36 del decreto legislativo 165/2001, nonché del decreto legislativo 267/2003) gli enti pubblici possono stipulare, senza necessità di concorso, contratti a tempo determinato (come nella fattispecie dei 180 prima menzionati). Inoltre la legge consente assunzioni con contratti a tempo determinato per le “qualifiche inferiori”, attingendo dalle liste di collocamento o ricorrendo alle agenzie di lavoro (come la Temporary). In altri termini i 180 lavoratori, sia perché titolari di contratti a termine sia perché assunti con mansioni inferiori, non dovevano seguire la procedura del concorso pubblico e i loro rapporti erano pienamente legittimi e regolari.
Ne deriva che il licenziamento di questi lavoratori non è solo è illegittimo, ma soprattutto determina il rischio di disparità di trattamento dal momento che su 500 lavoratori del Coinres, circa 300 transiteranno nelle istituende S.R.R., mentre ai 180 licenziati sarà preclusa, a mio avviso ingiustamente, questa possibilità. Tutto ciò paventando il possibile rischio che, per colmare il vuoto di organico, le S.R.R dovranno procedere con nuove assunzioni o con costosi appalti esterni, come sta avvenendo per molti Comuni associati al Coinres che sono stati privati di questo personale. Auspico pertanto che l’Assemblea regionale adotti questo emendamento e ripristini condizioni che a mio avviso sono di legalità, imparzialità e trasparenza.
la vicepresidente vicaria
del consiglio comunale di Palermo
Nadia Spallitta
(Mov 139)