La forma è quella asettica di una nota burocratica. Il senso è invece perentorio e deflagrante: il Comune è allo squilibrio di bilancio, ergo bisogna bloccare fin da subito ogni spesa. E provvedere entro 30 giorni al massimo a colmare la voragine aperta, pena il dissesto finanziario del’ente.
Il ragioniere generale di Palazzo delle Aquile, Paolo Basile, mette nero su bianco quello che ormai si paventa da giorni, da quando cioè è divenuta esecutiva la sentenza del Tar che azzera l’aumento del 75% della Tarsu deciso nel 2006 e spalanca nei conti municipali un buco nero di 50 milioni di euro l’anno. E così proprio nel momento in cui il Comune cerca di rimettere in piedi la baracca Amia, si ritrova a doversi occupare prima delle proprie, di fondamenta. <<L’intervenuto pregiudizio degli equilibri di bilancio – scrive Basile- impone l’adozione da parte del consiglio comunale entro trenta giorni dal ricevimento della segnalazione, anche su proposta delle giunta, di tutte le misure ritenute necessarie a ripristinare il pareggio>>. In parole povere : se entro il 6 novembre non si va al riequilibrio dei conti, il Comune finisce nelle paludi di un dissesto finanziario senza precedenti. Nel frattempo, diktat a tutti gli uffici: guai a chi spende anche solo un euro, senza il visto preventivo della stessa ragioneria. Che di visti, manco a dirlo, ne concederà ben pochi. Insomma, piove sul bagnato dalle parti di piazza Pretoria…(continua) L’opposizione attacca:<< alle emergenze in corso si aggiungeranno altri tagli ai servizi e alla spesa sociale>> dice il segretario Pd Ninni Terminelli, mentre Nadia Spallitta (Un’Altra Storia) paventa il rischio scioglimento per l’aula e contesta lo stesso Basile che sull’atto bocciato dal Tar aveva dato parere favorevole…(continua)