“Nel mese di febbraio 2012, l’ex Commissario straordinario del Comune di Palermo, Luisa Latella, ha adottato una direttiva, che prevedeva, nel caso di occupazione di suolo pubblico non autorizzata, una sanzione economica, il ripristino dello stato dei luoghi, nonché la chiusura per cinque giorni dell’esercizio commerciale. A seguito di questo provvedimento, gli uffici comunali competenti hanno provveduto con l’applicazione, nei casi di occupazioni abusive, alle predette sanzioni, determinando, quindi, la chiusura per 5 giorni delle attività. Se nonché, a mio avviso, con un’ interpretazione erronea, il provvedimento del Commissario è stato applicato in modo non appropriato.
Infatti, la legge prevede che la chiusura possa essere comminata in virtù di una valutazione discrezionale, caso per caso, che tenga conto della gravità e sia proporzionata alla violazione. Invece, gli uffici hanno applicato in modo indiscriminato la sanzione accessoria della chiusura, prescindendo dalla natura e dall’entità dell’eventuale abuso. A ciò si aggiunga, situazione assolutamente singolare, che alla direttiva della Latella del 2012 è stata data altresì efficacia retroattiva. Infatti, è stata comminata la pena accessoria della chiusura anche in relazione a fatti pregressi e verbali elevati nel 2010 e nel 2011, in relazione ai quali i destinatari avevano già provveduto al pagamento delle sanzioni pecuniarie applicate e al ripristino dei luoghi. I proprietari dei locali si sono visti, quindi, notificare una pena accessoria di chiusura per cinque giorni, del tutto svincolata dal verbale iniziale”. Lo denuncia il Vice Presidente Vicario del Consiglio comunale di Palermo, Nadia Spallitta, che chiede la sospensione delle chiusure di pub e locali cittadini, nei casi in cui venga applicata retroattivamente una sanzione, che non era stata prevista né indicata al momento della contestazione.
“Si tratta, tra l’altro, di una forma di repressione – aggiunge -, che non arreca alcun vantaggio in termini di cassa all’ente pubblico, danneggia in modo ingiustificato, a mio avviso, gli esercenti in un momento di grave crisi economica e riduce la possibilità ai turisti di fruire di luoghi di incontro. Non affronto qui il complesso tema del dilagante fenomeno dell’abusivismo, ma trovo che l’applicazione di questa sanzione sia in contraddizione con la scelta del Consiglio comunale (che non ho condiviso) di sanare con una proroga di 18 mesi gazebo e strutture invasive della sede stradale, in deroga al codice della strada ed al regolamento comunale, per cui nei predetti casi gli esercenti, in virtù della proroga, non subiscono la chiusura per cinque giorni dell’attività, che invece è stata applicata a quanti anni prima hanno apposto tavolini e fioriere, creando con ciò possibili situazioni di disparità”.
“Ritengo – conclude – che l’amministrazione pubblica debba attivarsi con tutti gli strumenti legali in suo possesso per garantire qualità della vita, ma altresì occupazione e lavoro, offrendo anche ai turisti servizi e strutture, che rendano appetibile un soggiorno a Palermo. Ed è in questi termini che, a mio avviso, debba essere inserita la sospensione delle citate sanzioni accessorie”. Nadia Spallitta, Vice Presidente del Consiglio comunale di Palermo