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mercoledì, 25 dicembre 2024
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Nadia Spallitta

Ultimo aggiornamento

Confische, l’occasione sprecata.


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Uno dei principali strumenti di lotta al sistema mafioso è indubbiamente
rappresentato dalla confisca dei beni, frutto
dell’attività criminosa, con la loro restituzione alla collettività.
In questo senso grande è stata l’intuizione dei padri della legge
nota, per l’appunto, come Rognoni- La Torre, che hanno individuato,
nell’aggressione al potere economico della mafia, un momento
essenziale per rendere efficace l’azione di contrasto della
più longeva e pericolosa associazione a delinquere che la terra
siciliana, tristemente, abbia conosciuto.

Riferimenti normativi

La materia è disciplinata dalla legge n. 646/1982 (Rognoni – La
Torre) che integra il testo del 1965 (l.575/1965), e che dopo l’omicidio
di Pio La Torre, ha trovato matura applicazione con la
L.106/1996 (da ultimo modificata con la l.191 del 23 dicembre
2009, legge finanziaria 2010)
Secondo le previsioni delle citate disposizioni i beni immobili confiscati
devono assolvere alle seguenti finalità:
a) essere mantenuti al patrimonio dello Stato per fini pubblici
b) essere trasferite al comune, alla provincia o alla regione ove si
trovava l’immobile confiscato, per fini istituzionali, sociali
Gli enti territoriali, a loro volta, possono concedere i beni confiscati,
a titolo gratuito, a: 1).comunità enti organizzazioni di volontariato
di cui alla l.266/1991 e succ. mod. ed integr.; 2). cooperative sociali
si cui alla l.381/1991 e succ. mod. ed integr.; 3). comunità terapeutiche
cura prevenzione e riabilitazione tossicodipendenza, di
cui al DOR 309/1990 e succ. mod. ed integr.; 4). associazioni ambientaliste
di cui all’art.13 della l.349/1986.
I beni aziendali invece devono essere affittati o venduti

Riferimenti amministrativi

A Palermo, città che per ovvi motivi ha beneficiato ampiamente
dell’assegnazione di beni confiscati, la materia è stata in qualche
modo regolamentata con successive deliberazioni di Giunta Municipale
(682/2000; 23/2003; 70/2003, 60/2004; 60/2007) alla luce delle quali i criteri di scelta
 dovrebbero rispondere ai seguenti requisiti:
a) riconoscimento formale del richiedente (iscrizione, registrazione,
decreto di riconoscimento)
b) assenza per i rappresentanti legali di pendenze penali, procedimenti
e condanne penali
Tra i criteri di scelta dovrebbero essere privilegiati:
1. le finalità dell’associazione,
2. disponibilità ad effettuare i lavori di manutenzione e di ristrutturazione
3. consistenza e peso sociale nel contesto cittadino
4. non essere beneficiari di contributi nè titolari di altre convezioni
con il Comune di Palermo
Nello schema di convenzione da stipulare con il Comune, inoltre,
è prevista la relazione annuale sull’attività svolta dalle associazioni,
a pena di decadenza dalla concessione.
Dal 2003 in poi, alla luce delle rilevanti emergenze abitative,
anche per ragioni di ordine pubblico e con l’Intervento della Prefettura
è stato formalmente riconosciuto, tra i fini sociali anche
quello relativo all’emergenza abitativa per cui con regolamento
del consiglio comunale è stato disposta la prioritaria assegnazione
degli immobili confiscati ed assegnati al Comune di Palermo
a favore delle famiglie inserite nella c.d graduatoria
dell’emergenza abitativa. Più precisamente con successive deliberazioni
ed ordini del giorno del novembre 2007, del novembre
2009 e del febbraio 2010 il Consiglio Comunale ha stabilito
che gli immobili confiscati alla mafia fossero assegnati “prioritariamente”
alla graduatoria dell’emergenza abitativa (art.26 ter
del regolamento interventi abitativi).
Orbene sostanzialmente nessuno dei predetti criteri legislativi
ed amministrativi sembra sia stato esattamente seguito dall’amministrazione
comunale, in occasione della gestione del patrimonio
confiscato, specialmente negli ultimi anni.

Immobili confiscati alla mafia in cifre

Per comprendere quello che il Comune di Palermo avrebbe potuto
fare e non ha fatto con gli immobili di cui è stato destinatario,
appare opportuno ricordare alcuni dati.
Gli immobili confiscati alla mafia assegnati ai Comuni della Provincia
di Palermo fino ad oggi sono: 1409 attualmente in gestione
al Demanio, 1096 Destinati e consegnati, 190 In corso di
consegna, 97 Usciti dalla gestione, 2.789 in totale
Gli immobili confiscati alla mafia assegnati al Comune di Palermo
fino ad oggi sono: 1002 attualmente in gestione al Demanio,
520 Destinati e consegnati al Comune, 145 in corso di
assegnazione, 64 usciti dalla gestionem 1.731 in totale.
Tra i 520 già consegnati al Comune: 38 sono stati destinati all’emergenza
abitativa, tra il 2003 e l’aprile 2007, 1 nel 2008 è
stato assegnato per emergenza abitativa, 0 nel 2009 per emergenza
abitativa, 15 appartamenti inoltre risultano utilizzati da
terzi al momento della consegna al comune, 6 appartamenti risultano
occupati abusivamente.
Inoltre: 119 immobili assegnati ad associazioni varie dal 2007
al 2010 l’ultimo nel mese di marzo 2010, 100 immobili assegnati
 alle associazioni potevano essere utilizzati a fini abitativi, 16
immobili (per lo più locali, magazzini e box) sono stati assegnati a
parrocchie e chiesa evangelica: tra questi 5 ville di cui due alla
Chiesa evangelica
A questo deve aggiungersi che: 70 appartamenti circa sono stati
assegnati recentemente dall’Agenzia del Demanio al Comune (o
sono in definizione le relative procedure) e sono utilizzabili per fini
abitativi, 31 appartamenti sono già in carico dell’amministrazione
comunale ed utilizzabili per fini abitativi.
Nel corso della presente consiliatura Maggio 2007-Marzo 2010,
quindi, risulta che 119 immobili sono stati assegnati ad associazioni
ed un solo appartamento è stato destinato, invece, all’emergenza
abitativa, in violazione delle citate previsioni regolamentari
che assegnano invece priorità all’assegnazione alle famiglie indigenti.

Analisi di alcune ritmicità nelle assegnazioni di beni confiscati
alla mafia ,alle associazioni

Analizzando il contenuto delle determinazioni sindacali di assegnazione
alle associazioni di immobili confiscati alla mafia emergono
numerose anomalie
a) In primo luogo gli atti pubblicati e visionabili non sono aggiornati
costantemente e non sono completi: in particolare non sono conoscibili
né statuti né atti costitutivi, né finalità, né elenco dei soci (atti
che, sembrerebbe, siano acquisiti dagli uffici, tra l’altro, in fotocopia)
L’assegnazione avviene sulla scorta di una domanda molto sintetica
che non reca alcun dettaglio né curriculum
b) l’assegnazione avviene con atto e per scelta esclusiva dell’assessore
pro-tempore;
c) normalmente non è indicato né nell’istanza né nella determinazione
sindacale a quale delle categorie previste dalla legge, l’associazione
appartenga e quale sia lo scopo sociale;
d) per molte associazioni viene il dubbio che possano considerarsi
ONLUS, come richiesto dalla legge, dal momento che svolgono
attività economica (corsi di formazione, CAF, assistenza agli anziani
a pagamento, vendita di prodotti etc.
e) non viene seguito in alcun modo un ordine cronologico nell’esaminare
ed accogliere le istanza di immobili per cui alcune istanze
giacciono per anni senza avere mai risposta, altre vengono istruite
ed accolte nel giro di pochi giorni
f) viene normalmente disattesa l’indicazione fornita dal Demanio,
in sede di consegna del bene confiscato, al Comune di Palermo,
rispetto alla destinazione da dare all’immobile (immobili assegnati
per usi istituzionali o per soggetti svantaggiati etc) vengono concessi
per altre fInalità
g) per molte associazioni sembra palese l’assenza dei requisiti di
legge, e comunque non emerge l’attinenza con le finalità sociali
previste dalla legge (ad es. per la lega navale, per i radioamatori,
per i club musicali, per il soccorso cani e gatti, per gli osservatori
privati, per l’assistenza legale e fiscale, per l’ornitologia, per malattie
reumatiche, per malattie micologiche, per difesa delle tradizioni,
per chiese evangeliche etc.); in particolare quasi un
centinaio di immobili, hanno queste poco conformi destinazioni e
vengono sottratti all’emergenza abitativa
h) alcune associazioni godono di più di un immobile confiscato ai mafiosi
i) non è chiaro se vengano acquisite le relazioni annuali relative
all’utilizzo del bene ed all’attività svolta e comunque non esiste
alcuna forma di pubblicità di quanto viene effettuato presso gli
immobili confiscati ai mafiosi
l) da un sommario accertamento molti immobili risultano non
utilizzati
m) in alcuni casi le istanza di richiesta di immobili confiscati alla
mafia sembrano provenire dallo stesso soggetto (stessa impostazione
dell’istanza, stesso immobile richiesto, stessa data
dell’istanza, stessa sede legale etc)
o) quasi tutte le associazioni godono di contributi comunali o di
altri enti pubblici con disapplicazione del principio regolamentare
secondo il quale si sarebbero privilegiate, nell’assegnazione,
quelle associazioni che non godevano di contributi
pubblici

Conclusioni

Analizzando il comportamento fin qui assunto dall’amministrazione
comunale, e fatti salvi gli accertamenti ed i riscontri che
le autorità amministrative, giudiziarie e contabili, vorranno fare,
emerge, in primo luogo, che sono state tradite le legittime
aspettative dei tanti nuclei familiari dei “senza tetto”, che da
anni confidano ed attendono l’assegnazione di un appartamento,
fra quelli confiscati alla mafia.
Non è ben chiaro come sia stato possibile disapplicare, per
questa parte il regolamento che disciplina gli interventi abitativi.
Stupisce poi l’assenza di pubblicità e notizie, in un settore così
delicato, sulla natura, le finalità e le attività delle associazioni
beneficiarie e sulle ricadute sociali che le azioni e l’utilizzo degli
immobili dovrebbero comportare; in questo senso è davvero
tradito lo spirito della legge. Su questi punti è stata presentata,
del resto un’interrogazione. A mio avviso buona parte delle concessioni
gratuite di immobili confiscati alla mafia, spesso di
grande valore economico, non risponde né ai criteri di legge, né
alla finalità che con questa disciplina si volevano perseguire e
raggiungere, assicurando la fruizione sociale di questo ingente
patrimonio, né ai dettami regolamentari, e pertanto l’amministrazione
comunale dovrebbe procedere con le opportune verifiche e con le eventuali, doverose revoche.

Analisi di alcune fattispecie :

1.UNIONE DEGLI ASSESSORATI –sede legale Via Sammartino
95 – istanza a firma del prof. Giacomo Mulè del 25 agosto 2009 in
relazione ad immobile sito in Via Catania n. 7 – consegnato dall’agenzia
del demanio in data 1/6/2009 (probabilmente non inserito
nell’elenco degli immobili confiscati ai mafiosi e nella disponibilità
del comune di Palermo). Determinazione a firma di Scoma 247
del 28/12/2009 Valore 405.000,00. Destinazione dell’immobile: attività
sociali per soggetti svantaggiati. Assegnato per realizzare
“Osservatorio interistituzionale”. Alla determinazione non sono allegati
né statuto né atto costitutivo dell’Associazione. Il Direttore
generale risulta essere il sig. Antonio Di Liberto, Presidente del
Centro Padre Nostro ed ex consulente del Sindaco. Finanziato dal
Comune di Palermo: con circa 780.000 euro Finanziato dalla regione
ed inserito nella tabella H con 50.000 euro
2. Associazione PALERMO 2000.-Sede legale via P-Paternostro
n.48 – Istanza del 9/10/2009 a firma di Nicola Ingrassia per fini
dell’Associazione, con dettagliata indicazione degli immobili chiesti.
Determinazione del 13 Novembre 2009 a firma di G. F. Scoma
Istanza accolta nel giro di un mese. Immobili siti in Via Don Orione
18 del valore complessivo di circa E. 400.000,00. Assegnati al comune
in data 1 giugno 2009 (e probabilmente non inseriti nell’elenco
ufficiale degli immobili disponibili). Destinazione :fini
istituzionali o soggetti svantaggiati. Alla determinazione non sono
allegati né statuto né atto costitutivo dell’Associazione.
3.Associazione Protezione soccorso ambiente PROSAM – Sede
legale P.Paternostro n.48 – Istanza del 9/10/2009 per fini dell’Associazione
a firma di Arturo Balena. La sede legale è la stessa
dell’associazione Palermo 2000, in Via P.Paternostro 48
L’istanza, da un primo esame, sembra identica a quella dell’associazione
Palermo 2000 e di pari data. Immobile chiesto sito in Via
Noce 88. Valore dell’immobile 92.000,00. Destinazione: soggetti
svantaggiati. Istanza accolta nel giro di un mese. Determinazione
n.224/ds del 12 novembre 2009 a firma F.Scoma. Finanziata dalla
regione inserita nella tabella H per 168.000,00.
4. Associazione l’AIRONE – Sede legale in Via Imperatore Federico
n.61 – Istanza fatta il 24 dicembre 2009 – Determinazione di
F.Scoma n-6 del 20/1/2010 – Istanza accolta nel giro di tre settimane.
L’istanza sembra da un primo esame, uguale ed è presentata
nella stessa data dell’istanza dell’associazione
Matusalemme. Appartamento sito in Via Pianelli n.37 per Comunità
Alloggio per minori; mq 315 su due livelli 14-15. Valore
441.000,00. L’associazione sembra essere la stessa già titolare
di una Omonima Comunità Alloggio per minori, finanziata
dal Comune di Palermo con sede in Via XX Settembre n.11. Finanziata,
probabilmente anche dalla Regione con il progetto
ALFA. Alla determinazione non sono allegati né statuto né atto
costitutivo dell’Associazione.
5.Associazione MATUSALEMME – Sede Legale a Begheria.
Istanza fatta il 24 dicembre 2009. Determinazione di F.Scoma
n-5 del 20/1/2010. Istanza accolta nel giro di tre settimane.
L’istanza è identica ed è presentata nella stessa data dell’istanza
dell’associazione L’Airone. Il presidente dell’associazione
ha soli 24 anni. Appartamento sito in Via Pianelli n.37
per Comunità Alloggio per minori; mq 241 su due livelli 13 -14
Valore 353.000,00. L’associazione –secondo una consultazione
su Internet , registra ricavi per 195.593 nel 2008. Alla determinazione
non sono allegati né statuto né atto costitutivo dell’Associazione.
6.Società cooperativa il GIRASOLE – sede legale in Via Airoldi
31, istanza a firma di Vincenzo Tura presentata in data
9/10/2009. Determinazione Sindacale (a firma di Scoma)
n.248/ds del 28/12/2009. Istanza accolta nel giro di un mese.
Assegnato, secondo istanza: terreno di 2118 mq in contrada
Sottogrotta, Ciaculli. Alla determinazione non sono allegati né
statuto né atto costitutivo della Società Cooperativa. Destinataria
di finanziamenti comunali per donne e anziani. Destinataria
di finanziamenti regionali ed inserita nella tabella H del 2009
per 150.000,00. Titolare di altri due immobili confiscati alla
mafia nella zona di Castelvetrano.
7.ARTEMISIA Palazzina composta
da 5 appartamenti, Vicolo Parisi 22. Consegna provvisoria
il 13/08/09. Valore dell’immobile E.1.529.000,00. Istanza
fatta il 23 marzo 2009 a firma di Michele Amato, che chiede
questo immobile per adibirlo a comunità alloggio per anziani.
Determinazione a firma di Enea n.142 del 27/7/2009. Assegnata
dal Demanio al Comune per fini istituzionali.
8 Ass Penelope Cooperativa a r.l.. Appartamento, viale Francia
2. Dagli atti consultabili su Internet sembra essere inattiva. Consegnato
provvisoriamente il 07/05/08
9. Associazione Club delle Note sede via Giotto 78. Locale mq
148, via venezia 55 e 57. Si tratta di un’associazione musicale
Tra gli altri propone corsi agli iscritti al sindacato FIBA-CISL.
10.Associazione ERA radioamatori europei. Determinazione
DS n.193 del 16/11/2006. Appartamenti siti in Via U Giordano
n.55 p-1 interni 5 e 6. Consegnati nel 2006

 




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