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domenica, 22 dicembre 2024
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Nadia Spallitta

Ultimo aggiornamento

CRONACA DAL CONSIGLIO COMUNALE

palazzo_delle_aquile.jpg
palazzo_delle_aquile.jpgCronaca sintetica del Consiglio Comunale di giovedì 7 maggio 2009

Nella seduta di giovedì, il Consiglio non si  determina  sulle due proposte di delibera, all’ordine del giorno, dell’Amministrazione comunale , una (per circa 800 mila euro) relativa alla ricapitalizzazione della società Palermo Ambiente e l’altra relativa all’affidamento, alla stessa società, del servizio di monitoraggio e controllo sulle attività dell’AMIA (raccolta differenziata – spazzamento strade – pulizia caditoie), per un importo di tre milioni e duecentomila euro. Entrambe presentate con il parere contrario del ragioniere generale per il pericolo di danno all’erario che dalla loro adozione ne sarebbe potuto derivare. Nel corso della seduta sono intervenuta diverse volte ed ho chiesto al ragioniere generale per quale motivo le delibere, al fine di renderle legittime e conformi al parere della Corte dei Conti, non venivano finanziate con il gettito proveniente dalla TARSU come per legge e secondo le indicazioni della Corte dei Conti.
Alle mie domande il ragioniere rispondeva dicendo che la ricapitalizzazione non poteva essere finanziata in questo modo, contraddicendosi tuttavia rispetto a quanto da lui stesso espresso nel precedente parere alla delibera. Successivamente veniva poi fuori che il problema reale era legato alla incapienza del capitolo relativo alle entrate TARSU che l’Amministrazione non è neanche in grado di riscuotere, tant’è che la Corte dei Conti ha segnalato come grave irregolarità il residuo attivo, cioè la mancata riscossione di 200 milioni di euro di TARSU. Mentre aveva luogo la seduta del Consiglio, fuori dal Palazzo infuriava la protesta dei raccoglitori del ferro nei confronti dei quali non è stata trovata alcuna soluzione e dei lavoratori di Palermo Ambiente (circa 80 ex LSU stabilizzati) che da oltre due mesi non percepiscono più lo stipendio e che vivono una dimensione paradossale, in quanto da precari erano stati stabilizzati attraverso la costituzione di Palermo Ambiente e ora rischiano di perdere il posto di lavoro. Alla fine della serata la seduta si è sciolta per mancanza del numero legale e la discussione delle due mozioni presentate dal nostro gruppo Un’Altra Storia, ( la prima "in difesa dei diritti fondamentali degli immigrati a Lampedusa", la seconda "per la concessione in gestione della villetta sita in piazza Venezia" ai commercianti che ne hanno fatto richiesta),  è stata rinviata alla prossima convocazione del Consiglio.




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