Il Comune di Palermo rischia il dissesto finanziario perché ha un buco di bilancio pari a 50 milioni di euro solo per il 2009 che diventano oltre 150 se si considerano anche il 2006, 2007 e 2008, come sostiene l’opposizione di centrosinistra. A lanciare l’allarme è stato lo stesso ragioniere generale, Paolo Basile, con una nota inviata al presidente del Consiglio comunale, Alberto Campagna, ai revisori dei Conti e al sindaco Diego Cammarata.
Il bilancio 2009/2011 è in <<squilibrio>> dopo la sentenza del Tar che ha bocciato l’aumento del 75% della Tarsu, approvato dalla giunta nel 2006. Ora scoppia la polemica tra i gruppi consiliari d’opposizione, Mpa compresa, che chiedono le dimissioni del sindaco e le elezioni in primavera. <<La nostra battaglia – dice il capogruppo del Pd Davide Faraone – è mandare a casa Cammarata che ha fatto solo danni e creato carrozzoni mangiasoldi…(continua) La pensa allo stesso modo Nadia Spallitta, capogruppo di Un’Altra Storia <<Temo che Cammarata voglia strumentalizzare la sentenza del Tar per raggiungere uno scopo politico : lo scioglimento del Consiglio comunale che lo lascerebbe padrone della città per i prossimi tre anni>>. Per legge, infatti, l’aula potrebbe essere sciolta se entro un mese, ovvero il 4 novembre, non viene approvata una manovra correttiva con cui ripristinare il pareggio del bilancio. In questo caso il Consiglio comunale può essere sciolto dall’assessorato regionale agli Enti locali e il suo ruolo <<verrebbe svolto fino ala naturale scadenza – continua Spallitta – da un commissario ad acta, mentre il sindaco, unico responsabile di questo disastro economico, resterebbe impunemente a svolgere il suo ruolo>>. …(continua)